Esagrammi  41-48


 

41° SUNN

 La Minorazione


 

Elemento: Acqua
Tarocco: n. 14 la Temperanza

Kkenn, l’Arresto, il Monte
Tui, il Sereno, il Lago



Quando l’Iniziato si “libera” (n. 40 dell’I King) “perde” quello da cui si è liberato e, in qualche modo, avviene una “Minorazione”; è il 41° esagramma (dell’I King). Ma la minorazione porta con sé la fioritura, dicono i “Segni Misti”, infatti, potare un albero (minorandolo) fa sì che poi questo fiorisca e fruttifichi abbondantemente. Ricordiamo la frase Giovannea: “Ogni tralcio che porta frutto (il Vignaiuolo) lo pota, perché porti più frutto” (Giovanni 15, 2).
L’attribuzione tarotica della Temperanza, n. 14, è legata alle “2 ciotoline del sacrificio” che richiamano le due anfore dell’angelo della lamina. Adoperarle “per il sacrificio” significa farne il corretto uso, cioè adoperare le energie della colonna di destra e della colonna di sinistra per il Sacrificio (Tiphereth), colonna centrale, cioè “Minorando” la colonna di destra a favore della sinistra e la colonna di sinistra a favore della destra si finisce per percorrere la Via centrale. Inoltre minorando i due piani più bassi a favore degli alti ed i due più alti a favore dei bassi si ottiene ancora Tiphereth, al centro dell’albero. E quando Tiphereth coincide con Yesod e con Daath, l’Opera è compiuta.



Riferimenti biblici:  Gn. 14, 19-20: Abramo offre la decima


Es. 1, 22: Eccidio dei neonati maschi ebrei

Mt. 2, 16-18: Strage degli Innocenti

Mt. 5, 3-12: Discorso della montagna

 

La prima variante è favorevole, conduce al 4, “la Stoltezza giovanile”; minorare la prima linea, quella del piano fisico, quando essa stessa si è già minorata, si può fare, se ci si rende conto delle sue reali possibilità, altrimenti si rischia di esagerare, ma è solo questione di esperienza e di pratica.

 

La seconda variante è pure favorevole, porta al 27, “l’Alimentazione”; esercitare la Minorazione sulla seconda linea, quella vitale, del corpo eterico, non è opportuno e assolutamente non necessario, al contrario è opportuno alimentare tale linea per accrescere anche le altre.

 

La terza variante è anch’essa positiva, ci dà il 26, “la Forza Domatrice grande”; applicare la Minorazione alla terza linea, quella dei sentimenti, è positivo, in quanto la minorazione di ciò che è troppo (ed il mondo astrale è il più esagerato dei mondi) accresce quello che è “poco”, e nell’esercizio di tale minorazione si acquisisce la perseveranza e la possibilità di “non mangiare in casa”, cioè di lavorare su piani più alti.

 

La quarta variante è ancora favorevole, conduce al 38, “la Contrapposizione”; diminuire i propri difetti sull’astrale superiore non può che migliorare l’albero e mettere in rilievo, per contrapposizione, le qualità positive (altruismo, donazione di sé, ecc.).

 

La quinta variante è molto favorevole, porta al 61, “la Veracità intrinseca”. La Minorazione della quinta linea, quella razionale, è l’esaltazione di tutto l’esagramma. Infatti mortificare la razionalità permette la penetrazione nel piano intuitivo ed i due piani inferiori, fisico ed astrale  (prima decina e seconda decina di tartarughe) non possono certo impedirlo, e tutto è propizio, soprattutto l’attraversamento della grande acqua.

 

La sesta variante infine è ancora favorevole, ci dà l’esagramma n. 19, “l’Avvicinamento”. Il tempo della Minorazione qui finisce e ci si avvicina alla meta perché la sesta linea, quella dell’intuizione, minorandosi taoisticamente, senza minorarsi, provoca l’accrescimento di tutto l’esagramma, essa, “non possedendo più alcuna dimora particolare”, possiede tute le dimore possibili.

 

 

42° YI

L’Accrescimento

 

Elemento: Aria
Tarocco: n. 3 l’Imperatrice

Sunn, il Mite, il Vento
Cenn, l’eccitante, il Tuono

 


L’Iniziato che ha minorato i suoi vari corpi, in realtà li ha accresciuti perché ognuno di essi ora “fiorisce”. “L’Accrescimento”, il n. 42 dell’I King ci riporta all’episodio della Genesi (14, 17-24) in cui Abramo, rifiutando il bottino di guerra offertogli dal re di Sodoma (minorazione), ottiene la protezione del Signore (accrescimento), (Gen. 15, 1).
Ricordiamo pure il discorso della Montagna del Vangelo di Matteo (5, 3-10) in cui ogni beatitudine (accrescimento) è basata sulla minorazione: essere poveri di spirito, essere afflitti, essere miti, ecc.
L’attribuzione tarotica dell’Imperatrice, n. 3, è legata all’immagine della Sovrana che accresce le sue qualità stellari (le 12 stelle della corona, rappresentanti i 12 segni dello zodiaco) col corretto uso della sua intelligenza induttiva pratica; così facendo essa domina tutto ciò che è passivo, variabile, incostante, umido ed infatti la luna è sotto ai suoi piedi.



Riferimenti biblici:  Gn. 15, 1-5:  Discendenza di Abramo


Gn. 30, 25-30: Contratto fra Labano e Giacobbe

Es. 11, 31-35: Gli Israeliti lasciano l’Egitto

Gv. 6, 11-13: Moltiplicazione dei pani

 

La prima variante è favorevole, conduce al n. 20, “la Contemplazione”; l’accrescimento applicato al piano fisico dà “grande salute”; questa ricchezza fisica, questa forza deve però essere volta a “grandi gesta”, allora subito dopo si può giungere alla contemplazione, cioè alla quiete, al riposo che fa “volgere verso l’alto”.

 

La seconda variante è pure positiva, porta al 61, “la Veracità intrinseca”; quando l’accrescimento è legato alla linea della vitalità, ed essa è offerta dal Re (Coscienza, Daath) al Dio Supremo (Kether), allora “viene salute”. Le dieci paia di tartarughe si ricollegano, come nel segno precedente, agli altri due alberi dell’esagramma. Ricordiamo che nell’esagramma in tutto compaiono 3 alberi: quello di Assiah, di Yetzirah, di Briah, il quarto albero, quello Atzilutico è fuori della manifestazione quale noi la conosciamo e corrisponde al Piano. Diciamo che, in questo caso, la perfezione di Assiah (fisico-eterico) non è dunque ostacolata né da Yetzirah (astrale) né da Briah (mentale) e che perciò tutto è propizio.

 

La terza variante è pure favorevole, ci dà il 37, “la Casata”; la linea astrale inferiore “accresciuta” porta sempre guai (“avvenimenti sciagurati”), ma se si cammina nel mezzo (sentiero che da Yesod porta a Tiphereth, sole) allora si ottiene la “Casata” che è la sicurezza dell’interno e della parte più debole (la donna).

 

La quarta variante è anch’essa positiva, conduce al 25, “l’Innocenza”; se si continua, come nella variante precedente, il percorso centrale dell’albero e, riferendosi al principe (Tiphereth) si va ancora avanti, arriva il momento in cui egli “segue”, trasferendo la “capitale” da Tiphereth al centro successivo, Daath.

 

La quinta variante è pure favorevole, ci dà il 27, il “Nutrimento”; se si ha buon cuore (il Tiphereth della linea precedente), cioè valido sviluppo del chakra, “domandare” è inutile; bisogna nutrire la linea della razionalità per bilanciare le linee dei piani inferiori, facendo molta attenzione al “cibo” che si assimila.

 

La sesta variante infine è sfavorevole, conduce al 3, la “difficoltà iniziale”; quando si accresce troppo la linea dell’intuizione, essa non riceve più; l’intuizione è una cavità che deve essere riempita, se la si rende convessa, piena, diventa inutile, e per poter tornare cava deve essere percossa. Ma il motivo della sua convessità è la mancanza di costanza. Si dovrà ricominciare tutto dall’inizio, difficoltà comprese.

 

 

43° KUAI

Lo Straripamento

 

Elemento: Fuoco
Tarocco: n. 1  il Bagatto

Tui, il Sereno, il Lago
Kkienn, il Creativo, il Cielo

 



Un accrescimento, un accumulo, provoca a lungo andare uno straripamento; il nostro Iniziato sperimenta nel 43° esagramma il “travaso”, l’espansione oltre determinati limiti delle proprie qualità accresciutesi nel 42° esagramma.
Egli “largisce ricchezza verso il basso”, vuol dire che si espande orizzontalmente ed “è schivo di soffermarsi presso la sua virtù”, vuol dire che evita la crescita verticale per espandersi maggiormente in orizzontale.
Nel piano dell’azione pratica il n. 43 dell’I King rappresenta la “decisione” che si prende dopo un periodo di riflessione o di maturazione.
Ricordiamo che nella Genesi (cap. 30, 25) Giacobbe, quando Rachele ha partorito Giuseppe, decide di lasciare Labano, perché con la nascita di Giuseppe (12° figlio) Giacobbe diviene “pieno” e deve travasare in un altro modo di essere. Da lui, infatti, resosi indipendente, avranno origine le 12 tribù di Israele.
L’attribuzione del Bagatto, n. 1 dei Tarocchi, è legata alla decisione dell’Iniziato di “giocare” con i 4 elementi fino a dominarli nel 21, il Mondo; per poter prendere questa decisione egli deve aver raggiunto il “pieno” dell’umanità comune ed aver saturato ogni desiderio ad essa legato, straripando così nell’iniziazione.



Riferimenti biblici:  Es. 24, 1-3: Alleanza fra Dio ed Israele

Gs. 24, 19-24: Rinnovamento dell’Alleanza

1 Sam. 8, 19-22: Israele vuole un Re

Lc. 15, 17-20: Il figliol prodigo torna a casa

 

La prima variante è sfavorevole, conduce al 28, “la Preponderanza del Grande”; quando lo “Straripamento” si esercita sulla prima linea, quella del fisico, e non si è “pari al compito”, allora “la trave maestra si piega”, ed è certo un errore, conviene rinunciare ed attendere tempi migliori.

 

La seconda variante è positiva, porta al 49, “il Sovvertimento”, consiglia la massima prudenza nello straripamento della linea vitale; quando l’energia vitale trabocca (come nei guaritori) è opportuna la massima prudenza (“di sera e di notte, armi”, cioè proteggersi) per non ritrovarsi completamente esauriti a causa del Sovvertimento.

 

La terza variante è favorevole, conduce al 58, “il Sereno”; quando la linea dell’astrale inferiore straripa, ossia quando c’è qualche grande cambiamento negli affetti, bisogna essere molto decisi, non cedere alla pioggia, all’umido proprio di questo piano e se apparentemente ci si “inzacchera” bisogna rimanere coerenti; alla fine si ottiene il “Sereno”.

 

La quarta variante è sfavorevole, conduce al 5, “l’Attesa”; lo Straripamento sull’astrale superiore “riesce gravoso”, se si vuol procedere, perché manca “la pelle sulle cosce”, cioè la necessaria copertura che deve racchiudere i sentimenti altruistici, proteggendoli. Se si fosse passivi (come la pecora) tutto sarebbe più favorevole, ma poiché manca la fede questo non avviene, si dovrà quindi attendere il momento giusto per avanzare.

 

La quinta variante è invece favorevole, ci dà il 34, “la Potenza del Grande”, e consiglia sempre il percorso centrale sulla linea della razionalità per evitare gli ostacoli inutili (le erbacce); allora non si commettono errori e tutto resta nell’ordine prestabilito.

 

La sesta variante infine è sfavorevole, ci dà l’1, “il Creativo”. Lo straripamento dell’ultima linea deve rispondere al richiamo del Sé Superiore, dell’Io Sono. Se così non è, allora la creatività si volge alla polarità opposta, al male, ed alla fine viene sciagura.

 

 

44° KOU

Il Farsi Incontro


Elemento: Aria
Tarocco: n. 6 il Bivio

Kkienn, il Creativo, il Cielo
Sunn, il Mite, il Vento
 


L’Iniziato che ha preso la decisione di “giocare” con i quattro elementi, 4 Piani, i suoi 4 corpi, ecc.., deve prepararsi ad incontrare di tutto sul suo cammino e soprattutto ad incontrare la sua femmina oscura.  Questo lo impara nel n. 44 dell’I King. Proprio a quella femmina egli deve “divulgare i suoi comandi, proclamandoli ai 4 punti cardinali”. Naturalmente “la femmina oscura” è l’adultera dell’8° capitolo del Vangelo di Giovanni e la prostituta del 17° cap. dell’Apocalisse. Il tarocco che compete il “Farsi incontro” è il n. 6, il Bivio.
Esso rappresenta il nostro giovane Iniziato di fronte non ad una, ma bensì a due femmine. Ma il significato è lo stesso.
Quale scegliere?  E la freccia dell’angelo lo sollecita dal di dietro. Naturalmente la soluzione migliore sarebbe quella di “mangiare la fragola” della 18° storiella delle “101 storie Zen”, visto che la situazione è analoga: le due tigri sono le due donne, i due topi fanno la funzione della freccia!  Ma che ci riesce? In genere si finisce con lo scegliere l’una o l’altra donna… si va a destra o a sinistra. Mangiare la fragola sarebbe restare al centro.



Riferimenti biblici:  Gn. 38, 14-19: Tamar va incontro a Giuda

Gn. 39, 7-12: Tentazione di Giuseppe

Gdt. 10, 20-23: Giuditta incontra Oloferne

Mt. 4, 3-13: Tentazione di Gesù

 

La prima variante è positiva, conduce all’uno, il “Creativo”; quando il “Farsi incontro” si manifesta sulla prima linea, quella del fisico, (ed in questo caso abbiamo pigrizia, mollezza e golosità) bisogna subito dominarla e volgere al creativo le sue potenzialità, allora la perseveranza è salutare.

 

La seconda variante è pure favorevole, ci dà il 33, “la Ritirata”. Sulla linea della vitalità è bene che ci sia questo incontro; la femmina qui è come “un pesce nel vaso”, cioè qualcosa da tener chiusa e ben conservata e non mostrare a nessuno. Sono i momenti di depressione vitale che vanno impiegati ad apprendere la pacatezza e l’ascoltazione interiore.

 

La terza variante è invece sfavorevole, ci dà il 6, “la Lite”; quando il “Farsi incontro” avviene sulla linea astrale inferiore è meglio fermarsi, consci del pericolo e prepararsi alla lite, cioè ai contrasti caratteristici di questo piano.

 

La quarta variante è pure sfavorevole, porta al 57, “il Mite”. Non solo non si è riusciti vittoriosi nell’incontro con la femmina oscura, sulla linea dell’astrale superiore, ma rendendosi penetrante e lasciandosi penetrare, la si è lasciata andar via, evitando lo scontro. Ci si troverà a dover riaffrontare il problema che è stato solo rimandato.

La quinta variante è molto positiva, conduce al 50, “il Crogiuolo”. Se si incontra la femmina oscura sul piano della razionalità e la si riesce a “coprire” ed a conservare per i propri scopi, allora tutto è propizio e si diventa “Crogiuolo”, Athanor in cui l’esperienza trasforma il sé inferiore in Sé superiore, nell’aderenza al Piano.

 

La sesta variante infine è poco favorevole, conduce al 28, “la Preponderanza del Grande”; quando il “Farsi incontro” si esplica sulla 6° linea, quella dell’intuizione, ci deve essere un errore perché un’intuizione falsa non è un’intuizione, ma un’impressione basata su fattori esterni (le altre cinque linee). Allora è bene “farsi avanti con le corna”,  onde verificare la realtà delle proprie intuizioni. Questo può condurre ad un eccessivo impegno e c’è pericolo di cedimenti. Meglio rilassarsi e purificarsi per poter leggere in noi stessi. “Così il nobile quando sta solo è spensierato e quando deve rinunciare al mondo è intrepido.”

 

 

45° TTSUI

 
La Raccolta

 

Attribuzione Sephirotica; Binah

Tui, il Sereno, il Lago
Kkunn, il ricettivo, la Terra

 


L’Iniziato che ha sperimentato l’incontro con la sua femmina oscura può “raccogliere”   i frutti della sua esperienza e avvicinarsi al termine del viaggio (O = Kether), infatti la sentenza dice: “Il Re si appropinqua al suo regno”: Naturalmente la “Raccolta”, il n. 45 dell’I King; è anche mettere insieme un gruppo di persone aventi lo stesso scopo e gli stessi ideali.  Ricordiamo ad esempio l’Ultima Cena del Vangelo di Giovanni (cap. 13-17) in cui Gesù “raccoglie” i discepoli intorno a sé per l’ultima volta, e, dopo aver licenziato Giuda, dà la parte più alta dei suoi insegnamenti, lasciando così il suo testamento spirituale che sarà poi il fondamento della Chiesa.
L’attribuzione sephirotica di Binah è legata alla funzione propria di Binah e della sua colonna. Binah è “comprensione” e quindi “Raccolta”.
Nella circolarità dell’albero Binah chiude il ciclo aperto da Chockmah e porta alla “morte”. Nel Sepher Yetzirah avevamo attribuito alla colonna di Binah la lettera Mem (una delle tre madri) e Mem = Morte, il 13 dei tarocchi. Nella “Raccolta è implicita l’idea della “morte” sia come maturazione di chi si raccoglie e, a causa del sacrificio offerto, “muta”, e sia come presupposto del rinnovamento che seguirà.



Riferimenti biblici:  Gn. 46, 5-7: Giacobbe va in Egitto con i suoi


Nm. 28 e 29: Pasqua, Pentecoste, ecc…

Esd. 3, 1-6: Riedificazione dell’altare

Mt. 14, 13-21: Moltiplicazione dei pani

 

La prima variante è favorevole e conduce al 17, “il Seguire”; esercitare la raccolta sulla linea del fisico richiede perseveranza. Raccogliere le forze e poi seguire, ecco il consiglio dell’I King; diciamo che il corpo fisico deve offrire la sua collaborazione ai corpi sottili giorno dopo giorno e, se qualche volta manca di farlo, basta “chiamare” e tutto torna all’ordine. Allora viene sublime riuscita.

 

La seconda variante è meno favorevole, ci dà il 47, “l’Assillo”. La “Raccolta” sulla linea della vitalità deve basarsi sulla sincerità, sulla passività (“lasciarsi tirare”) e sul sacrificio, vale a dire che per poter “raccogliere” prana, cioè energia vitale, bisogna sintonizzarsi con la natura, aprirsi ed insieme purificarsi, l’unico pericolo è l’esaurimento della fonte a cui si attinge, per questo bisogna essere “veraci” ed “offrire il sacrificio”; essendo sinceri, si è innocenti, e tutto avviene spontaneamente; con il sacrificio in parte si rende quello che si è preso, allora si ristabilisce un certo equilibrio.Ricordiamo che i contadini ancora oggi quando fanno il raccolto della frutta lasciano sull’albero almeno un frutto come ringraziamento e restituzione di ciò che è stato preso, cosicché la vitalità della pianta non si esaurisce del tutto e da quel frutto lasciato si rigeneri la produttività; esso fa la funzione del punto bianco Yang nel tutto nero dello Yin, della depauperazione.

 

La terza variante è sfavorevole, porta al 31, “l’Influenzamento”; raccogliersi sulla terza linea, quella dell’astrale inferiore, provoca “sospiri” ed un “piccolo svergognamento”; anche se si è “senza macchia”, sarebbe meglio trattenersi dall’esercitare questo tipo di “raccolta”, si eviterebbero influenze troppo “umide” (femminili).

 

La quarta variante è invece positiva, porta all’8, “la Solidarietà”, la raccolta sull’astrale superiore porta a “grande salute” ed al lavoro di gruppo, alla collaborazione e all’amicizia.

 

La quinta variante è pure favorevole, ci dà il 16, “il Fervore”; il “raccoglimento” sulla linea della razionalità, qualora si “possieda l’adatta condizione” e si sia perseveranti quando c’è poco risultato, alimenta l’entusiasmo, l’unica vera spinta che permette l’avanzamento.

 

La sesta variante infine è sfavorevole, porta al 12, “il Ristagno”; quando la raccolta si esplica sulla linea dell’intuizione nel modo errato, cioè congestionatamente e non serenamente, si ottiene un nulla di fatto, anzi un periodo di vera e propria decadenza, in cui “il grande se ne va e il piccolo se ne viene”.

 

 

46° SCIONG

 L’Ascendere


Elemento: Aria
Tarocco: n. 3 l’Imperatrice

Kkunn, il Ricettivo, la Terra
Sunn, il Mite, il Vento

 



L’Iniziato che ha sperimentato in sé la raccolta sui vari piani, trae da questa “raccolta” la forza per salire. "L’Ascendere”, il 46 dell’I King, è la faticosa scalata della montagna dell’iniziazione ed è basata tutta sulla presa di Coscienza (“bisogna vedere il grand’uomo”); il coraggio (“non aver paura”), e l’interiorizzazione (“avviarsi verso il sud”) sono i mezzi indispensabili, allora la volontà di salire si compie.
Oltre all’Ascensione di Gesù, che rappresenta il massimo dell’Ascendere sperimentabile  solo dopo la Morte e la Resurrezione (Marco, 16, 19-20 e Luca 24, 50-53) abbiamo più volte nella Genesi il riferimento a salite su vari monti (di Lot 11,20; di Abramo 22, 1-19; di Giacobbe, 31,25) tutte piccole ascensioni che portano con sé esperienze “illuminanti”; e così pure ricordiamo le varie salite di Mosé sul Sinai (Esodo, cap.19, 24, 34) che gli consentono di avere la “Legge” per il suo popolo.
Ascendere quindi vuol dire illuminarsi, perché ci si avvicina alla meta, alla sorgente della luce e di ogni cosa. Attribuiamo "all’Ascendere” il tarocco n. 3, l’Imperatrice, di cui ricordiamo qualche definizione; come principio: il mezzo d’azione, il rapporto, il procedimento; come ideologia: “l’asservimento alla legge dona luce”, ecc. In altre parole l’Imperatrice è un sentiero difficile che propone una meta altissima (le dodici stelle della corona) e ne suggerisce la conquista con mezzi pratici e di “facile” reperimento: la luna sotto il piede, il bastone del comando, lo scudo con il Grifo, cioè controllo, coraggio e protezione.



Riferimenti biblici:  Es. 3, 1-5: Mosé sale sull’Oreb


Es. 24, 9-17: Mosé sale sul Sinai

1 Sam. 18, 20-30: Davide sposa Mikal

At. 1, 9-11: Ascensione di Gesù

 

La prima variante è positiva, conduce all’11, “la Pace”; quando il corpo fisico, la prima linea vuole ascendere, cioè elevarsi, tutto è propizio e si produce un tempo di prosperità, di salute e di riuscita.

 

La seconda variante è anch’essa positiva; porta al 15, “la Modestia”: consiglia sempre la sincerità ed un “piccolo sacrificio” sulla linea della vitalità se si vuol salire; vale a dire una respirazione bilanciata  che metta in equilibrio le due correnti + e – nel reciproco sacrificio.

 

La terza variante è meno positiva, ci dà il 7, “l’Esercito”; voler “salire oltre” il proprio mondo astrale inferiore non può che farci trovare di fronte ad un vuoto (la solitudine), allora è bene “irrobustirsi”, perché star soli non è facile (“Così’ il nobile accresce, magnanimo verso il popolo, le sue masse”).

 

La quarta variante è molto favorevole, conduce al 32, “la Durata”; l’aspirare verso l’alto nel piano dell’astrale superiore è quanto di più reintegrativo si possa desiderare, infatti il “Re lo presenta al monte Ki”; ciò vuol dire che siamo al solito Tiphereth, ad un passo (si fa per dire) da Daath e l’immortalità allora (la durata) è vicina.

 

La quinta variante è anch’essa positiva, porta al 48, “il Pozzo”; l’Ascendere sulla linea della razionalità è graduale, più si studia e più si attinge alla saggezza universale (il Pozzo), l’importante è perseverare umilmente senza scoraggiamenti.

 

La sesta variante infine è sfavorevole, conduce al 18, “l’Emendamento delle cose guaste”, e raccomanda di eliminare gli errori, in questo caso, il desiderio di salire ancora, che ostacola l’intuizione vera; su questo piano bisogna salire “senza vedere dove si va”, non perché non è più importante, ma perché non ci si deve più dare importanza.

 

 

47° KKUNN

L’Assillo (L’Esaurimento)

 

 

Elemento: Acqua
Tarocco: n. 18 la Luna

Tui, il Sereno, il Lago
Kkann, l’Abissale, l’Acqua

 


 
Se l’Iniziato ha puntato troppo in alto nella sua ansia di ascendere (il 46 dell’I King) deve allora conoscere l’assillo, il 47, che è l’esaurimento delle energie; “la prova del carattere”, come dicono le sentenze aggiunte, l’incontro con se stessi nell’ora della sofferenza, quando anche il conforto spirituale sembra venire meno e sembra di essere tornati al punto di partenza (esaurimento = azzeramento).
Ritroviamo l’esperienza dell’esaurimento nell’episodio di Gesù nell’orto di Getsemani (Matteo 26, 36-46; Marco 14, 32-42; Luca 22, 39-46). L’attribuzione tarotica della Luna, n. 18 dei Tarocchi, è legata alla doppia umidità del segno, caratteristica prettamente lunare, nonché al significato della lamina: arresto, ostacolo, vortice, esaurimento, ignoranza, preoccupazioni; inoltre dal prosciugamento del lago, che compare nella lamina, emerge il cancro, sempre pronto a mordere e ad attanagliare con le sue chele, e la fantasia, la dolcezza e la bellezza della luna nulla possono contro la sua pericolosità.



Riferimenti biblici:  Gn. 30, 1-8: Rachele non ha figli


1 Sam. 1, 9-20: Voto di Anna

Tb. 3, 7-15: Sventura e preghiera di Sara

Lc. 1, 12-25: Apparizione a Zaccaria 

 

La prima variante, all’inizio sfavorevole, diventa favorevole nel segno di arrivo, conduce infatti al 58, “il Sereno”. L’esaurimento sul piano fisico è indubbiamente un impoverimento (“albero spoglio”) e porta con sé un periodo oscuro (“valle buia”) e finche non si supera (“dopo tre anni”, un periodo ciclico completo), non “si vede nulla”, ma al termine di tale periodo, col mutamento, giunge finalmente il sereno.

 

La seconda variante è anch’essa favorevole, porta al 45, “la Raccolta”; l’assillo sulla linea della vitalità, che sembra impossibile, dato che dipende soprattutto dalla respirazione e l’aria è sempre a disposizione di tutti (“vino e cibo”), è superabile se si volge l’attenzione al principe (Tiphereth, centro del cuore) e si “offrono sacrifici”, cioè si fa sacro il respiro; allora si possono raccogliere le forze vitali e quindi procedere sul Sentiero.

 

La terza variante è sfavorevole, conduce al 28, “la Preponderanza del Grande”; l’assillo della terza linea, quella dell’astrale inferiore, è basato su sentimenti “pesanti come pietre”, e quando si cerca di liberarsi si finisce “su spine e cardi”; ciò vuol dire che in una tale situazione anche l’interiorizzazione è vana in quanto non si vede la propria “donna”, cioè la propria potenzialità femminile, quello che veramente si è in astrale, e così si corre il rischio di far crollare tutto il lavoro compiuto (“la trave maestra si piega”), unico rimedio la solitudine e la purificazione (star soli e rinunciare al mondo).

 

La quarta variante è pure sfavorevole, conduce al 29, “l’Abissale”; lasciarsi assillare nell’astrale superiore dai sentimenti altruistici (carrozza dorata) è di sicuro non del tutto reintegrativo, ma è una strada anche quella (“riesce a compiere”) solo è molto pericolosa  e bisogna essere assolutamente sinceri (“se sei verace, hai riuscita nel cuore e quello che fai ha successo”).

 

La quinta variante è invece positiva, ci dà il 40, “la Liberazione”; l’assillo sul piano della razionalità, dopo un periodo di limitazioni, produce il suo frutto sulla linea centrale (“quello dalle giarrettiere purpuree”); con offerte e sacrifici ci si libera dall’assillo e si entra nella letizia:

 

La sesta variante infine è meno favorevole, conduce al 6, “la Lite”; non dovrebbero esistere “assilli” sul piano intuitivo, se però si creano anche qui tali problemi, ci si trova in lite con se stessi, allora è meglio fermarsi ed aspettare che la calma e la serenità ritornino, insieme alla salute.

 

 

48° TSING

Il   Pozzo



 

Elemento: Aria
Tarocco: n. 5 il Papa

Kkann, l’Abissale, l’Acqua
Sunn, il Mite, il Vento





L’Iniziato che ha sperimentato l’esaurimento delle sue energie nel 47, ora deve rialimentarle; il “Pozzo”, n. 48 dell’I King, è il luogo dove tutti attingono alimento, a tutti i livelli di coscienza; solo bisogna essere prudenti nei mezzi e nel modo di attingere, se non si vuole sciupare tempo e fatica.  L’idea del pozzo è legata al lavoro della comunità sia per la manutenzione che per l’uso, e il cambiamento della città (gruppo) non altera la struttura del pozzo, né la modalità di accesso al liquido vitale.  Nel “Commento alla Genesi” avevamo trovato molti riferimenti a pozzi; da quelli scavati da Abramo (21, 30) per sé e per i suoi alleati, a quello presso cui Eliezer trova Rebecca (24, 11); dai quattro pozzi scavati da Isacco (26, 19-33) a quello presso cui Giacobbe incontra Rachele (29, 2)… tutti pozzi simbolici, tutti legati allo stesso significato del pozzo dell’I King, e ricordiamo anche il pozzo della Samaritana a cui Gesù chiede da bere (Giov. 4, 7-26), mettendo in risalto la differenza tra “pozzo” fisico e “pozzo” spirituale.
Attribuiamo al “Pozzo” il tarocco n. 5, il Papa, che rappresenta per i suoi fedeli, attivi e passivi, (i due personaggi inginocchiati ai suoi piedi) la fonte della saggezza e la soluzione di tutti i problemi. Ricordiamo alcune definizioni del Papa: Gnosi, silenzio, discrezione, modestia, pazienza, riservatezza, meditazione, il recipiente ed il produttore passivo della forma, il mare cristallino, ecc.  Il suo scettro tripartito, rappresentando l’albero, simboleggia “come” il nutrimento viene distribuito  sui tre piani (è la corda del pozzo) e le tre corone della sua tiara che rappresentano il contenuto della saggezza nei tre piani ricordano la “brocca che contiene l’acqua “.



Riferimenti biblici:  Es. 2, 15-22: Mosé al pozzo di Madian

Es. 17, 1-7: L’acqua miracolosa

Gv. 7, 37-38: Gesù acqua viva

1 Cor. 10, 4: Cristo bevanda spirituale

 

La prima variante è poco favorevole, conduce al 5, “l’Attesa”; se l’acqua del pozzo fisico è inquinata (non pura) bisogna aspettare che si chiarifichi perché nemmeno gli animali si dissetano col “fango”; c’è dunque bisogno di un rinnovamento, di una mutazione, da vecchio a nuovo, di una rinascita anche sul piano fisico per progredire sul Sentiero.

 

La seconda variante è ancora sfavorevole, ci dà il 39, “l’Impedimento”; è sconsigliato considerare il piano energetico “pozzo”, al massimo vi si possono nutrire “pesci”, cioè animali poco evoluti, e poiché “la brocca è spaccata e cola”, cioè la struttura del piano non trattiene, non ci si può far aiutare né si può aiutare altri se non incontrando poi ostacoli superiori a quelli a cui si voleva ovviare.

 

La terza variante è più favorevole, porta al 29, “l’Abissale”; si potrebbe già attingere al “pozzo” della terza linea, il pozzo astrale, purché “il re fosse chiaro”, cioè la Co. Daath fosse manifesta, allora si avrebbe felicità, ma il pozzo astrale è “pericoloso”, richiede tanta sincerità e molto impegno.

 

La quarta variante è abbastanza favorevole, conduce al 28, “la Preponderanza del Grande”, attingere al pozzo dell’astrale superiore è “senza macchia” purché si irrobustiscano le “pareti” del piano, altrimenti si corre il rischio di un carico eccessivo.

 

La quinta variante è l’esaltazione del segno, è molto favorevole, dà il 46, “l’Ascendere”; attingere alla 5° linea, quella della razionalità, è la cosa più giusta, è attingere al vero pozzo; studiare, approfondire lo studio,  bere alla fonte della conoscenza è ascendere, scalare l’albero della vita.

 

La sesta variante infine è ugualmente molto favorevole, ci dà il 57, “Il Mite”, il “Penetrante”. L’intuizione, il mentale superiore è il pozzo-non pozzo, lì non ci sono impedimenti, lì è la vera fidatezza e la sublime salute e con ciò la penetrazione del Mistero Divino.