Esagrammi  49-56


 

49° KO

Il Sovvertimento

 

Elemento: Fuoco
Tarocco: n. 20 la Resurrezione

Tui, il Sereno, il Lago
Li, il Risaltante, il Fuoco

 

Allorché l’Iniziato ha bene attinto al Pozzo della Saggezza, deve in se stesso compiere una trasformazione, un rinnovamento, una rinascita, questo avviene spesso come una vera e propria rivoluzione; è il Sovvertimento, il n. 49 dell’I King; “così il nobile ordina il calcolo del tempo”, vuol dire che egli calcola quello che deve ancora fare e lo programma nel tempo, e così facendo si chiarifica le sue possibilità.
Naturalmente acquisisce fiducia in se stesso (“nel giorno tuo incontrerai credenza”) ed ottiene riuscita con la perseveranza.
Ricordiamo a questo proposito quel brano del Vangelo di Matteo tanto discusso, in cui Gesù dice: “Non crediate che io sia venuto a portare pace, ma una spada.  Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera, ed i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa (Matteo 10, 24-36). Questo è Gesù, l’Io Sono, la Coscienza Daath, venuto a sovvertire l’ordine delle cose, della famiglia, della nazione, dell’albero, ecc.; ma è il sovvertimento costruttivo che rinnova, che riordina; quello che spazza via la vecchia struttura decadente e marcia per costruirne una nuova, fresca, vitale, pura.  E’ la rivoluzione interiore di Rajneesh, tuta basata sul risorgere dello spirito dalla cristallizzazione della mente, dalla soffocazione venuta  con l’abitudine e l’attaccamento.
Attribuiamo al 49, “il Sovvertimento”, il Tarocco 20, la Resurrezione, di cui ricordiamo le definizioni: ritorno delle cose, il movimento ascensionale, cambiamento assoluto di posizione, risveglio spirituale o morale, l’inverso delle cose, emendamento, perdono, ecc.



Riferimenti biblici:  Gn. 28, 10-22: Visione di Giacobbe

Es. 4, 10-16: Mosé e la sua missione

Gio. 2, 1-11: Giona nel ventre del pesce

Lc. 6, 27-38: Amare i nemici

La prima variante è sfavorevole all’azione, conduce all’esagramma 31, “l’Influenzamento”; meglio aspettare a compiere rivoluzioni sul piano fisico; mutamenti troppo rapidi (diete, eccessivi sforzi) non possono essere che dannosi, è meglio proteggersi con una pelle di equilibrio (vacca gialla) e lasciarsi influenzare dalla propria sensibilità (donna interiore).

 

La seconda variante è favorevole, porta al 43, “lo Straripamento”; il sovvertimento sulla linea della vitalità reca salute; cambiare  il modo di respirare (disciplinandolo) produce un surplus di energia che “straripa” negli altri piani e che può essere utilizzato allo scopo prefisso.

 

La terza variante, prima sfavorevole, ci dà il 17, il “Seguire”, e lì diviene favorevole. Per effettuare la rivoluzione sulla linea dell’astrale inferiore bisogna assicurarsi che il cambiamento sia davvero necessario (accertarsene per tre volte) poi seguire, cioè eseguire questa mutazione radicale di sentimenti, allora si troverà “credenza”.

 

La quarta variante è favorevole, conduce all’esagramma 63, “Dopo il Compimento”; un cambiamento radicale sulla linea dei sentimenti altruistici è foriero di “credenza” e “salute”, ma subito dopo bisogna diventare molto prudenti, perché spesso un equilibrio troppo perfetto si tramuta in disordine… “Così il nobile pondera le disgrazie e sene premunisce a tempo”.

 

La quinta variante porta al 55, “la Copia”, è molto favorevole, è il signore del segno, è la “rivoluzione” della razionalità che permette la grande mutazione; legata alla potenza, essa è splendida come la muta di una tigre e non ha bisogno di risposte oracolari, tanto il suo splendore è palese ed eclatante; il fatto è che sul piano razionale mancano le risposte ai problemi esistenziali e quelle che ci sono in genere non soddisfano, ed è da questa insoddisfazione che nascono i presupposti per la rivoluzione razionale, base della rivoluzione interiore.

 

La sesta variante infine è pure favorevole, ci dà il 13, “la Compagnia fra uomini”; la rivoluzione della linea dell’intuizione ha due aspetti, quello relativo all’uomo nobile, al saggio, la cui intuizione nel cambiamento diviene splendente come il mantello della pantera (dopo la muta), e quello relativo all’uomo comune, al quale il cambiamento “muta la faccia”, cioè lo fa sembrare un altro (perché non è abituato all’illuminazione dell’intuizione).In ogni caso è bene che tutti e due restino in questo stato il più a lungo possibile per poter essere di luce agli altri e con loro proseguire il cammino.

 

 

50° TING

Il Crogiuolo  

Elemento: Aria
Tarocco: il Papa

Li, il Risaltante, il Fuoco
Sunn, il Mite, il Vento


 

Alla rivoluzione violenta, data dal sovvertimento dei valori e delle cose, n. 49 dell’I King, deve subentrare la rivoluzione lenta, data dalla trasformazione interna della sostanza dei valori e delle cose, questo avviene nel n. 50 dell’I King, il “Crogiuolo”, in cui l’Iniziato si fa athanòr, vaso, coppa, Graal, contenente le sostanze preziosissime tramutatisi per effetto del fuoco (sacro) che arde sotto, alimentato dal legno (albero) “sacrificato” a tale scopo; se il lavoro (l’Opera) è compiuto bene, il risultato non può che essere “sublime salute e Riuscita”.
Sulla simbologia del Graal è stato detto e scritto moltissimo (v. il “Graal” di John Matthews, ed. Fabbri), noi ci limitiamo a ricordare il significato di vaso quale Vergine (Vas spirituale, Vas honorabile, Vas insigne devotionis, ecc.) contenitrice del Figlio, Matrice, in gaelico Mair si tramuta in Pair (calderone); inoltre il termine Crogiuolo ci riporta al Krater greco e al Kernos eleusino, in cui erano mescolati gli elementi della creazione. In definitiva il vaso, il grembo, recipiente, femminile, unito al suo contenuto maschile, creativo, forma la sintesi maschio-femmina che ci ripropone il simbolo del Tao. Nel vangelo di Giovanni ritroviamo questa identificazione vaso-contenuto quando Gesù dice di se stesso: “Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me, come dice la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giov. 7, 37-38) in cui è detto che la qualità di “essere vaso” si trasmette a chi abbia bevuto, rendendolo partecipe dell’essenza trascendente del “vaso” stesso.
Nel Tao Te Ching abbiamo un riferimento al Crogiuolo: “Governare un grande paese è come far cuocere dei pesciolini” v. “Commento al Tao Te Ching” cap. 60. L’attribuzione del n. 5 dei Tarocchi, il Papa, è legata al suo significato di “recipiente e produttore passivo delle forme”, alle sue qualità di distributore di insegnamenti teologico-religiosi ai suoi fedeli, al n. 5 la cui  forma di pentagono, stella a 5 punte, è la forma del vaso in cui è inscrittibile la figura umana, il recipiente dello Spirito.



Riferimenti biblici:  1 Sam. 2, 12-37: I figli di Eli

2 Mac. 7, 1-42: Martirio dei sette fratelli

Gb. 2, 1-10: Giobbe alla prova

Mt. 27, 15-50: Condanna a morte di Gesù

 

La prima variante è favorevole, conduce al 14, “il Possesso Grande”; quando il fisico si fa crogiuolo (dello Spirito) è bene, purché venga dapprima rivoltato per essere ripulito. Ricordiamo l’Appeso, il n. 12 dei Tarocchi e la posizione dell’Hatha Yoga, Scirsciàsana (a capofitto). All’inizio bisogna accontentarsi del proprio crogiuolo anche se è umile (concubina) pur di poter avere il Figlio, e allora si potrà aspirare al “Possesso Grande” (Daath).

 

La seconda variante è meno favorevole, porta al 56, il “Viandante”. Anche la linea vitale, il corpo eterico è insieme al corpo fisico il crogiolo dello Spirito; esso fornisce il materiale plastico energetico la cui ricchezza “può fare invidia” agli altri corpi, ma se è modesto e accogliente come il viandante, allora “perseveranza è salutare”.

 

La terza variante è sfavorevole, ci dà il 64, “Prima del Compimento”; considerare il piano astrale “crogiuolo” impedisce di progredire, perché il “manico è alterato” (è un piano difficile da maneggiare) solo quando si asciuga della sua umidità (cade la pioggia), allora il pentimento svanisce e viene la salute purché si sia molto prudenti, “così il nobile è prudente nel distinguere le cose onde ciascuna vada al suo posto”.

 

La quarta variante è anch’essa sfavorevole, conduce al 18, “l’Emendamento delle cose guaste”; se l’astrale superiore viene considerato crogiuolo, questo è “sciagura”, perché la sua natura non è abbastanza robusta, spesso “si rompe le gambe”, e allora le vivande destinate al principe (Tiphereth) vengono sprecate, bisogna allora eliminare tutti gli errori, poi sarà possibile procedere.

 

La quinta variante è abbastanza positiva, ci dà il 44, il “Farsi incontro”; considerando crogiuolo il mentale inferiore è propizia la perseveranza, perché il crogiuolo mentale “ha manici gialli e passatori d’oro”, bisogna solo essere molto guardinghi e badare a ciò che ci viene incontro (se dal basso o dall’alto).

 

La sesta variante è infine molto positiva, porta al 32, “la Durata”; è l’esaltazione del crogiuolo; il piano intuitivo è il vero crogiuolo della Divinità! Quella è la coppa con gli anelli di giada (solari) che riceve lo Spirito e che dà l’immortalità (la Durata).

 

 

51° CENN

L’Eccitante

 

Attribuzione sephirotica: Chesed

Cenn, l’Eccitante, il Tuono
Cenn, l’Eccitante, il Tuono



Alla fase passiva, ricettiva del crogiuolo, n. 50 dell’I King, segue la fase attiva, trascinante, travolgente del 51° segno, l’Eccitante, in cui l’Iniziato “temendo e tremando mette ordine nella sua vita ed esplora se stesso”. Ricordiamo a questo proposito l’esperienza di Giacobbe (Genesi 28, 10-22), la visione della scala che unisce cielo e terra, il suo primo contatto diretto con la divinità, che lo scuote e lo trasforma: “Ebbe timore e disse: “Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo!”, ecc. L’esperienza del divino passa per il “Tremendum” che produce terrore, ma terrore sacro, impavido, che permette l’osare iniziatico, per cui “egli non lascia cadere spatola sacrificale e calice”.   L’attribuzione sephirotica di Chesed è legata alla figura del potente Giove con il fulmine nella mano destra. Ricordiamo che Chesed è ordine, sistema, giustizia, maestà, scettro, uragano, folgore, lampo, tuono, Ciò che è dritto, giusto, vero, è la Legge, la Verità, il Perdono, ecc. Attribuiamo inoltre alla famiglia di Cenn i segni geomantici di aria Caput Draconis e Albus.



Riferimenti biblici:  1 Re. 19, 9-14: Dio appare ad Elia

Is. 6, 1-13: Visione di Dio di Isaia

Ez. 1, 4-28: Visione del Cocchio

At. 9, 3-9: Conversione di Saulo

 

La prima variante è favorevole, conduce al 16, il “Fervore”, lo scuotimento del piano fisico, la prima linea, è salutare. Quando sperimentiamo il dolore lancinante e improvviso che a volte ci coglie talmente di sorpresa da farci “vedere le stelle”, come, ad esempio, chiudersi un dito in un cassetto, farsi una scottatura, sbattere contro uno spigolo, ecc. Se riusciamo a tramutare il pianto (uh, uh) in riso (ah, ah), allora il gioco è fatto, quel dolore diventa il colpo Zen del Maestro che può anche dare l’illuminazione (ricordiamo il Koan n. 3, “Gutei alza il dito”, pag. 50 del Mumonkan) ed è bene accettarlo con entusiasmo.

 

La seconda variante è meno favorevole, ci dà il 54, “la Ragazza che va sposa”. A volte lo scuotimento applicato alla linea della vitalità procura degli alti e bassi sul piano eterico e fa sì che ci si senta come svuotati, “Tu perdi i tuoi tesori”, e sembra di dover ricominciare tutto da capo; ma stando tranquilli e senza preoccupazioni tutto torna normale, purché ci si renda conto della vanità delle cose fatte e soprattutto della precarietà delle proprie forze. “Così il nobile, attraverso la perpetuità della fine, riconosce il caduco”.

 

La terza variante è prima sfavorevole, poi favorevole, conduce al 55, “la Copia”; lo scuotimento sulla linea astrale inferiore (la perdita di affetti) porta prima all’inferno, poi con la consapevolezza di dover percorrere la Via centrale, si giunge alla ricchezza, cioè alla rivalutazione di quel mondo affettivo che ci circonda e con essa alla serenità.

 

La quarta variante è invece sfavorevole, conduce al 24, il “Ritorno”. Lo scuotimento troppo violento dell’astrale superiore, non produce il suo effetto positivo a causa della troppa umidità del piano. Non c’è una rottura, ma un rivoltolamento (nel fango) senza risultato. Meglio ricominciare tutto da capo, riprendendo tutte le precauzioni necessarie all’inizio di un lavoro.

 

La quinta variante è favorevole, porta al 17, il “Seguire”; lo scuotimento sulla linea razionale (a destra e a sinistra) fa bene perché centralizza, fa riflettere sulla situazione e prendere la decisione di “seguire”, naturalmente la Via centrale.

 

La sesta variante infine è anch’essa favorevole, ci dà il 21, il “Morso che spezza”. Lo scuotimento sulla sesta linea turba la ricettività del veicolo; è meglio star quieti e calmare le acque (anzi le arie – Briah è aria), infatti procedere reca sciagura. Se invece è solo un apparente scuotimento dell’intuizione e vero scuotimento della razionalità (il vicino) allora non c’è da temere, tuttavia bisogna eliminare gli errori (mai saltare da un testo sacro all’altro, da un gruppo all’altro, ecc.)

 

 

52° KENN

L’Arresto

 

 

Attribuzione Sephirotica: Malkuth

Kenn, l’Arresto, il Monte
Kenn, l’Arresto, il Monte

 

 

A questo punto del Sentiero il nostro Iniziato che ha sperimentato il momento dell’eccitamento e della carica travolgente, sperimenta il 52° segno dell’I King, l’Arresto, il tempo della quiete e del riposo; esso ha insito naturalmente in sé di nuovo il movimento Cenn ed il pericolo Kkann, perché quando qualcosa si ferma, in realtà si sta solo ricaricando per la nuova azione, così l’inverno per la primavera, la notte per l’alba, la morte per la rinascita. Nella Genesi ritroviamo il segno dell’”Arresto” nel riposo Divino del 7° giorno: “Allora Dio nel 7° giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto, e cessò, nel 7° giorno da ogni lavoro. “Dio benedisse il 7° giorno e lo consacrò ecc.” (Genesi 2, 2-3). Questo 7° giorno è un “arresto” sia considerando la discesa della Shekinà, sia la risalita, v. comm. alla Genesi cap. 2.Anche nella B. Gita troviamo continui riferimenti alla tranquillità che permette il progresso spirituale (2, 65; 5, 13; 6, 3; 7, 19; 9, 9; ecc.). Anche nel Vangelo Gesù a volte si ritira in solitudine e quiete, come in Giovanni 6, 15.
L’attribuzione sephirotica del Malkuth è legata alle caratteristiche terrestri di Kenn; ecco alcune definizioni del Malkuth: la forma concreta e tangibile, la terra, la cristallizzazione completa, il regno, il solido, il riposo, la materialità, la pesantezza, ecc.
Attribuiamo a Kenn e alla sua famiglia le figure geomantiche di terra Puer e Carcer.



Riferimenti biblici:  Gn. 2, 1-3: Origine del Sabato

Es. 36, 1-3: Osservanza del Sabato

Lv. 25, 1-12: Anno sabbatico, anno giubilare

Gs. 5, 6-9: Circoncisione degli Israeliti

 

La prima variante è abbastanza favorevole, conduce al 22, l’Avvenenza”; acquietare il proprio fisico è un buon inizio, purché si perseveri e non lo si faccia con superficialità, tanto per fare, anzi, per non-fare.

 

La seconda variante è pure sfavorevole, ci dà il 18, “l’Emendamento delle cose guaste”; è sconsigliato un arresto della respirazione; prima di far uso del Pranayama, tecnica della respirazione con ritenzione, bisogna aver purificato il corpo fisico con l’emendamento delle impurità.

 

La terza variante è pure sfavorevole, porta al 23, “lo Sgretolamento”. Anche l’arresto del piano astrale (il cuore soffoca) deve essere praticato solo gradualmente e con dolcezza, altrimenti si rischia di sgretolare il veicolo, cioè di provocare danni irreparabili.

 

La quarta variante è più favorevole, conduce al 56, il “Viandante”. L’arresto dell’astrale superiore è possibile, purché sia temporaneo, di passaggio (come il viandante) e non continuato, allora è “senza macchia”, e dà “riuscita”, anche se per piccolezza”.

 

La quinta variante è positiva, porta al 53, lo “Sviluppo”; fermando la linea della razionalità si ottiene ordine , svanisce ogni causa di pentimento e quasi senza avvedersene avviene lo sviluppo graduale (dell’intuizione) purché “il nobile dimori in dignitosa virtù”.

 

La sesta variante infine è molto positiva, ci dà il 15, “la Modestia”, è il signore del segno. Arrestare la linea dell’intuizione, rendendola del tutto ricettiva, dà “magnanima salute” e l’equilibratura di tutto l’albero: “il nobile pondera le cose e le rende uguali”.

 

 

53° TSIENN

Lo Sviluppo

 

Elemento: Terra
Tarocco: n. 4 l’Imperatore

Sunn, il Mite, il Vento
Kenn, l’Arresto, il Monte



Il nostro Iniziato ha nel segno precedente accumulato le forze per nuovamente avanzare, perché lo Sviluppo, il 53° segno dell’I King, significa progressione, ed è un processo lento, graduale di consolidamento dei raggiungimenti precedenti, esso consiste in un regolare matrimonio (“la fanciulla viene data in sposa, salute”) tra le due colonne dell’albero che si uniscono armoniosamente, di qui la salute e la propizia perseveranza.
Nella Genesi (24, 50-67) abbiamo Rebecca che viene data in sposa  ad Isacco, con il matrimonio si attua in lui il “progresso graduale”, infatti diviene capace di scoprire i 4 pozzi (della saggezza).
Anche nel vangelo di Giovanni l’episodio delle “Nozze di Cana” crea il presupposto per lo sviluppo graduale "dell’ora” di Gesù (Egli dice alla madre che non è ancora giunta la sua ora, ma in realtà essa si è sviluppata proprio con quelle Nozze, tanto è vero che Egli compie il primo miracolo).
L’attribuzione tarotica del 4, l’Imperatore, è legata all’immagine dell’I King: “il nobile dimora in dignitosa virtù per migliorare i costumi”.
Quel “dimorare” ci riporta all’Imperatore seduto sulla “pietra cubica” che comanda al popolo, ma che è anche di esempio nella sua perfezione (virtù). Costanza e gradualità sono i suoi attributi e con essi egli ottiene lo sviluppo del suo Regno (Malkuth).



Riferimenti biblici:  Gn. 30, 1-24: Giacobbe Patriarca

Gs. 11, 16-23: Conquista di Giosuè

2 Sam. 5, 1-5: Davide re di Israele

At. 2, 42-48: Sviluppo della Comunità Cristiana

 

La prima variante è abbastanza favorevole, conduce al 37, “la Casata”; lo sviluppo della prima linea, quella del fisico, del più estremo dei veicoli, è senza macchia, ma pericoloso: una sana attività, un cibo sano, un riposo adeguato sono indispensabili per poter sviluppare i veicoli superiori. Anche se in determinati casi la malattia può essere l’inizio di uno scuotimento che tocca i piani sottili, una volta però che si è deciso di intraprendere il Sentiero, bisogna partire dallo sviluppo armonico del piano terra, la base, Assiah.

 

La seconda variante è pure favorevole, conduce al 57, “il Mite”, il “Penetrante”. Anche lo sviluppo del piano della vitalità è un ottimo trampolino per la crescita dei piani superiori, va difatti nutrito in “pace e concordia” e così facendo diviene “penetrante” cioè vitalizza tutto l’albero.

 

La terza variante è sfavorevole, conduce al 20, “la Contemplazione”. Lo sviluppo dell’astrale basso è sempre pericoloso (sciagura!) Avvicinarsi all’altipiano è sempre positivo, ma quando avviene la separazione tra le forze maschili e le femminili il figlio muore, non si percorre la Via centrale, allora la sola cosa che resta da fare è respingere predoni, cioè porsi contro le forze negative ed aspettare.

 

La quarta variante è ugualmente sfavorevole, conduce al 33, la “Ritirata”; consiglia di “fermarsi su di un ramo piatto” (come fa l’oca regale); nello sviluppo dell’astrale superiore, (sempre molto pericoloso) è opportuno essere astuti e cedevoli per non venire allontanati dallo scopo prefissato.                             

 

La quinta variante è abbastanza favorevole, conduce al 52, “l’Arresto”; sviluppare il piano mentale è bene, perché ci si avvicina “gradatamente” alla vetta; l’unico pericolo è quello di non saper unire opportunamente le proprie qualità mentali maschili (ricerca) con quelle mentali femminili (acquisizione) ed infatti all’inizio è difficile, poi però dopo i soliti 3 anni (3 giorni, 3 mesi, 3 secoli, ecc.) di prove, viene la “salute”, cioè finalmente l’arresto dell’attività mentale.

 

La sesta variante infine è all’inizio favorevole, poi sfavorevole, ci dà il 39, “l’Impedimento”. Lo sviluppo dell’ultima linea, quella dell’intuizione, è il massimo dello sviluppo, tanto è vero che le “penne dell’oca regale si possono adoperare nelle sacre danze, cioè si può fare uso sul piano fisico delle intuizioni del piano più alto, tutto questo purché non ci si lasci fuorviare dall’altezza eccessiva (alte nubi), la quale può in questo piano divenire “ostacolo”.

 

 

54° KUI ME

La Ragazza che va Sposa

 

Elemento: Acqua
Tarocco: n. 18 la Luna

Cenn, l’Eccitante, il Tuono
Tui, il Sereno, il Lago


 

L’Iniziato che nel 53° segno si è “sviluppato”, si è accresciuto, si trova ora di nuovo di fronte al problema dell’uso dei suoi poteri. “La Ragazza che va sposa”, il 54° esagramma, è il pericolo sempre insito nella “forza oscura” di vendersi per interesse personale (ricchezza, onori, desiderio di potere, ecc.), è un pericolo che si ripresenta ciclicamente a diversi livelli ad ogni aumento di potere e riaffrontarlo e vincerlo fa parte dell’iter reintegrativo.
Nella Genesi ritroviamo questo segno nell’episodio di Giuseppe e la moglie di Potifar (v. Commento alla Genesi 39, 7-20) in cui purtroppo l’Iniziato paga le conseguenze di un’inadeguata preparazione allo scontro, con il “carcere” e ancora nell’episodio di Giuda e Tamar (Gen. 38, 12-30), in cui invece la giusta preparazione e la capacità di donazione del “sigillo, cordone, bastone” portano alla nascita del Figlio.
L’attribuzione del Tarocco n. 18, la Luna, è legata alle definizioni di questa lamina: Arresto, ostacolo, pericolo, antagonismo, fatalità, inganno, tradimento, forze nascoste e minacciose, insidie, ignoranza, ecc.



Riferimenti biblici:  Gn. 30, 3-13: Bila e Zilpa mogli di Giacobbe

1 Re. 1, 1-4: La Sunammita

Ger. 3, 1-6: La ripudiata

At. 8, 18-23: Simon Mago

   

La prima variante è favorevole, conduce al 40, “la Liberazione”; prestare il proprio lavoro, la propria opera sul piano fisico in cambio di vantaggi (“do ut des”) non è il meglio del procedere, è da “sciancato”, ma per il piano fisico può andare (“imprese recano salute”), purché ci si liberi da questo modo di fare troppo utilitaristico.

 

La seconda variante è pure favorevole, ci dà il 51, “l’Eccitante”; anche cedere la propria vitalità traendone in cambio benefici non altera la “perpetua legge”, è naturale e normale; farlo però non è da chi ha la visione completa (2 occhi) ma da chi è orbo, da chi vede parzialmente; poi però rimanendo soli (interiorizzandosi) si sperimenta l’inutilità di questi scambi e si ottiene la sferzata necessaria per progredire.

 

La terza variante è pure favorevole, porta al 34, “la Potenza del Grande”; anche offrire affetto per avere affetto è “mercificare” il piano astrale, qui poi questo scambio rende schiavi, cioè legati (e leganti); si giunge alla “Potenza del Grande”, cioè al superamento di questo stadio solo “non calcando sentieri che non corrispondano all’ordine”.

 

La quarta variante è anch’essa positiva, conduce all’esagramma 19, “l’Avvicinamento”. La vendita del proprio mondo astrale superiore è “procrastinata”; quanto più si aspetta, tanto migliore sarà il risultato. E’ opportuno dedicarsi al servizio nell’astrale superiore tardi, quando già gli altri veicoli si sono ben strutturati, allora ci si può avvicinare davvero alla meta.

 

La quinta variante è molto favorevole, ci dà il 58, “il Mite”. Quando il Sovrano, la Coscienza, offre la figlia di questo piano in sposa allo sposo, cioè unisce in matrimonio la razionalità attiva con quella ricettiva, tutto è favorevole, ma se lo sposo è modesto è bene che anche le vesti della sposa si impoveriscano, infatti il “quasi pieno” è più favorevole del “pieno”, perché il “quasi pieno” diviene “pieno”, il “pieno” ricomincia a calare. Diciamo dunque che l’offerta della donna sulla linea della razionalità se esercitata con modestia porta alla penetrabilità (dell’intuizione).

 

La sesta variante, infine, è sfavorevole, porta al numero 38, “la Contrapposizione”; se sulla linea dell’intuizione il matrimonio delle due polarità + e – non è compiuto sacralmente, ma profanamente, nulla è propizio, si crea contrapposizione e non armonia.

 

 

55° FONG

 La Copia



 

Elemento: il Fuoco
Tarocco: n. 19 il Sole

Cenn, l’Eccitante, il Tuono
Li, il Risaltante, il Fuoco



Quando la Ragazza (intesa come “donna”, colonna di sinistra dell’albero) “va sposa” nel modo giusto, allora segue un periodo di grande fioritura, abbondanza e prosperità; è la “Copia”, il 55° esagramma dell’I King.
Questo segno che sembra tanto facile e favorevole è invece, come sempre nel libro dei Mutamenti, da considerare con cautela in quanto in agguato cela il suo contrario ed essendo un culmine, il suo contrario è già alla porta. Lo ritroviamo nel Vangelo di Giovanni (12, 12-13) quando la folla osannante acclama Gesù all’ingresso in Gerusalemme; è il momento della sua massima popolarità terrena, il momento che prepara e decide la sua morte, così come la sua Ascensione (Marco 16, 19 e Luca 24, 50-51), momento culminante della Sua vita spirituale visibile, ne provoca la scomparsa; quando “E’” davvero, non c’è più.
Anche nella B. Gita troviamo “la Copia” nel cap, 11°, il capitolo della Visione della Forma Universale in cui ad Arjuna viene dato il privilegio di conoscere l’Eterna Forma del Supremo Signore; e nelle “101 storie Zen” nella storia n. 34, Pioggia di fiori, in cui il sublime silenzioso discorso sul vuoto provoca la “copiosa” caduta delle gemme su Subhuti.
L’attribuzione tarotica del Sole è legata alla sentenza: “Tu devi essere come il sole a mezzogiorno” e alla definizione della lamina: armonia della natura e sua generosità, dolce chiarore, chiarezza, unione, equilibrio, amore, radiazioni armoniose e vivificanti, gioia, riuscita, intesa, ecc.



Riferimenti biblici:  1 Re 10, 1-13: Salomone e la Regina di Saba

Est. 8, 13-17: Giubilo dei Giudei

Dn. 2, 31-43: Daniele spiega il sogno

Gv. 1, 16-18: Divinità del Verbo

 

La prima variante è favorevole, conduce al 62, “la Preponderanza del piccolo”; quando la “Copia” avviene sulla linea del fisico, non c’è errore, purché si incontri il “Signore destinatoci”, cioè si riconosca che il vero signore è il Sé superiore il quale concede al piccolo (al sé inferiore) di preponderare, vale a dire di avere il suo giusto peso nel suo piano d’azione.

 

La seconda variante è pure favorevole, ci dà il 34, “la Potenza del Grande”; è difficile far splendere il sole completamente sulla linea della vitalità, specialmente se si vive in ambienti inquinati (diffidenza e odio), come la città, tuttavia, usando tecniche di purificazione, ciò è possibile e si ottiene salute rimanendo nell’ordine e nella disciplina.

 

La terza variante è meno favorevole, porta al 51, “l’Eccitante”. Far venire un tempo di copia sull’astrale inferiore è ancora più difficile perché “la sterpaglia qui è copiosa”; la “frattura del braccio destro” (della colonna di destra, attiva, maschile) però procura quel colpo sul chakra che favorisce tale risultato. “Così il nobile temendo e tremando, mette ordine nella sua vita ed esplora se stesso”.

 

La quarta variante dapprima favorevole, diventa sfavorevole nel segno di arrivo, conduce infatti al 36, “l’Oscuramento della luce”. Anche qui, sull’astrale superiore, è più facile “veder le stelle” che il sole della Copia, ma se si incontra il “signore”, la Coscienza, Daath, allora per il nobile viene la salute cosicché egli, “velando il suo splendore, rimane pur chiaro”.

 

La quinta variante è favorevole, ci dà il 49, il “Sovvertimento”. La linea della razionalità quando raggiunge la Copia ottiene prosperità e gloria e la sua vera salute consiste nel compiere la rivoluzione che permette l’accesso al piano dell’intuizione.

 

La sesta variante infine è sfavorevole, conduce al 30, il “Risaltante”. Ricercare la Copia sulla linea dell’intuizione è inutile e fa perdere tempo. Su questo piano c’è sempre la “Copia” e non va ricercata, ma solo accolta. Infatti il consiglio del segno di arrivo è “la cura della vacca”, cura della ricettività che permette la discesa del “Fuoco sacro”.

 

 

56° LU

 
Il Viandante


 

Elemento: Terra
Tarocco: n. 22 il Folle

Li, il Risaltante, il Fuoco
Kenn, l’Arresto, il Monte



Ad un periodo di prosperità (materiale o spirituale) segue un periodo di ristrettezze ed ecco che il nostro Iniziato, che ha sperimentato il Sole dell’illuminazione (nel 55, la “Copia”), migra ora di Testo Sacro in Testo Sacro per ritrovare lo spunto per nuove esperienze dello Spirito. Egli si fa dunque “viandante”, il 56° esagramma dell’I King, inteso come colui che va per via, naturalmente il Sentiero dell’Iniziazione, in cerca di una nuova località (chakra) in cui fermarsi un po’ stabilmente. Nella Genesi abbiamo Abramo che va in Egitto (12, 10-20) e a Gerara (20, 1-18) a causa della carestia, e così pure Isacco va a Gerara (26, 1-11) e Giacobbe prima chiede ospitalità a Labano (29, 1-14) poi manda i figli in Egitto (42), questi personaggi si fanno tutti viandanti e questuanti nel momento della necessità e, comportandosi opportunamente, ottengono quello di cui abbisognano. Però uno dei pericoli più grandi per il Viandante è quello di distrarsi sul cammino. Nel cap. 35° del Tao Te Ching ritroviamo lo “straniero di passaggio” che si lascia attrarre “dalle musiche e dalle seduzioni”. D’altronde se così non fosse, il Viandante percorrendo la Via Centrale arriverebbe subito al traguardo-non traguardo, divenendo così viandante-non viandante, in tal caso noi dovremmo scrivere per lui un libro-non libro…(ma non è detta ancora l’ultima parola…vedremo!).
L’attribuzione tarotica del 22, il Folle, è legata a quanto sopra detto e inoltre all’immagine della lamina che rappresenta un vagabondo che va.
Egli è però soprattutto l’Ebreo Errante o il Monaco Zen itinerante senza una meta precisa, disposto sempre alla discussione filosofico-religiosa pur di avere alloggio ed un piatto di minestra, v. la 26° delle “101 Storie Zen”, “Dialogo commerciale per avere alloggio”. Ricordiamo alcune definizioni del Folle: Armonia Divina manifestata, saggezza e follia; il folle è talora saggio, il saggio spesso viene preso per folle; la fine del ciclo, la notte di Brahman, sintesi di volontà a risultato, metamorfosi, ecc.



Riferimenti biblici:  Es. 13, 20-22: Gli Israeliti in viaggio

1 Sam. 23, 14-26: Peregrinazioni di Davide

Sal. 42, 1-5: Il sospiro dell’esule

Mt. 10, 5-13: Gli apostoli in missione


La prima variante è sfavorevole, conduce al 30, “il Risaltante”; farsi viandanti sulla linea del fisico non è consigliabile; nutrirsi o dormire saltuariamente e disordinatamente sembra poco importante (“una piccineria”) ma “attira disgrazia”, meglio chiarificarsi subito all’inizio questo problema basilare, e allora tutto si semplifica.

 

La seconda variante è favorevole, ci dà il 50, il “Crogiuolo”; gli esercizi di Pranayama non si possono fare tutto il giorno, sulla seconda linea si può essere quindi “viandanti”, soprattutto avendo con sé il proprio possesso, cioè essendo consapevoli delle proprie possibilità. Così si ottiene la perseveranza di un giovane servitore, vale a dire il servizio del corpo vitale, che si fa crogiuolo del Sé superiore.

 

La terza variante è sfavorevole, porta al 35, il “Progresso”; il solito pericolo accompagna la linea dell’astrale inferiore; meglio non farsi viandanti su questo piano, si rischia di perdere il servitore della linea precedente (la vitalità). Anche qui meglio chiarirsi prima il problema e poi agire. (“Così il  nobile rende splendenti le sue chiare capacità”).

 

La quarta variante è anch’essa sfavorevole, porta al 52, “l’Arresto”. Sull’astrale superiore “ci si riposa dove si è trovato alloggio”, cioè ci si adegua alla religione e agli ideali nei quali ci si ritrova per nascita e per educazione, e ovviamente questi danno “un possesso”, cioè un frutto, ma un frutto da dover difendere e ciò è ben triste… L’astrale superiore non è un piano molto gradito al nostro Grande Maestro (I King), e l’abbiamo visto spesso. Meglio dunque non essere viandanti qui, ma fermarsi.

 

La quinta linea è come al solito più favorevole, anche se porta al 33, “la Ritirata”. Rendere viandante la linea della razionalità ”dà buona caccia” e ne risulta “lode e impiego”, ciò vuol dire che è bene studiare  e applicarsi sul piano intellettuale il più possibile; la ritirata in questo caso di esplica tenendo lontano gli argomento inutili (“Così il nobile tiene lontano l’ignobile, non irato, non pacato”).

 

La sesta linea infine è sfavorevole, ci dà il 62, “la Preponderanza del piccolo”. Mai rendere viandante l’intuizione. Qui va fatto il “nido” e bisogna stare attenti che non “bruci”. Bisogna mantenersi fermi (non ridere, non piangere) e centralizzarsi, e non essere superficiali, altrimenti si perde la ricettività (la vacca); ed il piccolo (il sé inferiore) prevale sul grande (il Sé superiore).