Linea Mortale
(Interpretazione cabalistica)



Flatliners, ( USA del ’90 di Joel Shumacher) e’ un interessante film su “quello che c’e’ “dopo”, che fa pensare e affronta un argomento di indubbio interesse generale. Ecco la storia: Nelson, brillante studente di medicina, chiede a 4 suoi colleghi di universita’ , i migliori del corso, di aiutarlo a “sperimentare” per la durata di un minuto il “post-mortem”, stato di coscienza subito dopo il coma… naturalmente e’ spinto all’esperimento dal desiderio di sapere,  ma anche dal desiderio di gloria; due degli amici, Davide e Rachel, rifiutano, ma poi i 5 studenti si ritrovano di notte in sala esperimenti a “operare” . Il minuto vissuto da morto ha introdotto cose “strane” nella vita di Nelson, ma egli non ne parla con gli altri… intanto anche Joe vuole provare, e poi Davide e poi Rachel.. e per tutti loro, al risveglio, la vita diventa un inferno. Solo Steckle non “prova” e rimane unico spettatore. Nelson e’ perseguitato e picchiato e ferito da un ragazzino caduto da un albero e morto per causa sua; Joe, il dongiovanni, viene tormentato  dalle ragazze sedotte e ingannate; Davide da una ragazzina nera derisa e umiliata per pura cattiveria e incoscienza alle elementari e Rachel dall’ombra del padre drogato e morto suicida. In quei pochi minuti vissuti oltre la morte i veli dei mondi sottili sono stati squarciati e i sensi di colpa e i rimorsi hanno fatto irruzione nella coscienza di tutti i giorni come allucinazioni reali… Alla fine Davide capisce che l’unico modo per  tornare alla serenita’ e’ perdonare e perdonarsi, cercando di quietare i “mostri” personali risvegliati irresponsalbilmente.
Ora esaminiamo il film da un punto di vista spirituale:  limitare l’esperienza del post-mortem a pochi minuti e’ indubbiamente determinante per poter tornare indietro, ma non certo per illustrare un “processo” che solitamente dovrebbe durare nella fase terminale 72 ore o addiritttura 7 giorni, secondo le varie tradizioni religiose, ma che probabilmente  ha inizio ben 7 o 9 mesi prima del decesso : nascere a questo mondo significa morire ai mondi sottili e normalmente ci vogliono appunto 9 mesi… morire a questo mondo vuol dire rinascere nei mondi sottili, e se la morte apparentemente sembra improvvisa (in caso di incidente o accidente) questo non esclude una preparazione inconscia dello stesso periodo di tempo…
Ma torniamo alla storia: nel caso dei ns/ eroi, la situazione e’ artificiale, le persone immature e la coscienza dei piani sottili (mondo astro-mentale) pressoche’ nulla; va da se’ che l’esperienza derivante dall’esperimento non puo’ che essere dannosa, violenta e incontrollata. Solo la sofferenza e la necessita’ di uscire in qualche modo dal labirinto psichico in cui i protagonisti si sono cacciati li porta ad una soluzione positiva e ad un finale riequilibrante.Se invece vogliamo considerare la storia come la discesa agli inferi di una entita’ gruppo, allora possiamo ritrovare nel “viaggio” la scoperta  da parte dei personaggi della loro ombra e la possibilita’ per ciascuno di loro di riconvertire l’energia  erroneamente qualificata in passato, in energia rigenerante, che permette all’ente gruppo di progredire sul Sentiero attraverso la presa di coscienza degli errori commessi:Nelson, l’ideatore dell’esperimento, il piu’ ambizioso, che rischia per primo, il piu’ colpevole, riesce attraverso la sofferenza e il doppio esperimento a tramutare il rimorso per la morte del bambino e del cane ferito in pace e armonia (Chesed recuperato) e la ribellione e la frustrazione per i duri anni di collegio in forza e serenita’ (Geburah ritrovato).
Joe, il dongiovanni traditore e profanatore, superficiale e materialista impara a conoscere il valore di Netzach (rispetto per la Donna - Afrodite) e di Hod (serieta’ nella “parola” e nel sentimento).
Davide, costretto a mendicare il perdono di Winnie, ripara il danno procuratole con la crudelta’ e l’incoscienza, attivando cosi’ Tiphereth e imparando ad amare davvero Rachel.
Rachel, affrontando la verita’ sulla morte del padre drogato, vince la paura e conosce  la stabilita’ emotiva di Yesod (il Fondamento) e la possibilita’ di “entrare” nel sogno  volontariamente…
Steckle,  infine l’unico che rimane sveglio diviene testimone delle esperienze degli altri e le fa sue, rendendosi conto che per “non morire”  bisogna essere pronti a vivere ringraziando “Baruh, Adonai, Santa Maria e Gesu’ Cristo e tutti gli altri”…vale a dire tutte le “Potenze” dell’Albero….

 

Grazie. Egle

 

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