Un marito ideale
  (Interpretazione Cabalistica)



Sintetizziamo le vicende della commedia di Oscar Wilde: il protagonista e’ Lord Arthur, un ozioso indolente raffinato intelligente generoso rampollo, figlio di Lord Caversham, che il padre vorrebbe debitamente accasato e sistemato, accudito dal maggiordomo Phipps, confidente e ammiratore del suo padrone; la donna amata da Arthur, Gertrude, ha invece sposato Sir Robert, suo migliore amico, uomo dal passato oscuro ma che gode ora, grazie anche alla moglie, di una ottima posizione in politica, ed e’ stimato per la sua integrita’ e onesta’. In casa di Sir Robert vive la giovane sorella Mabel, innamorata di Arthur, che sembra non accorgersi di lei. Quando un’avventuriera, Laura, in cerca di ricchezze e marito, compagna di scuola di Gertrude, ricatta Robert per un suo errore passato [ha una sua lettera compromettente in grado di rovinargli la vita], la vicenda si complica di sotterfugi ed equivoci anche perche’ Laura riesce a rubare un biglietto scritto da Gertrude ad Arthur, altrettanto compromettente… tutto sembra perduto, il matrimonio, l’amicizia, l’onore…ma ecco che "la bugia" magicamente sistema tutto: mentire e’l’unica salvezza possibile: la bugia e’ di Arthur e viene accettata da Gertrude che prima non ammetteva la falsita’ del marito e convalidata da Mabel per difendere la cognata… infine la verita’ salta fuori e Gertrude confessa il suo errore e tutto torna all’ordine: Robert e Gertrude si riappacificano, Mabel sposa Arthur con grande gioia del padre e la commedia termina. Ma allora questo film, cosi’ ben interpretato dagli attori e cosi’ ben diretto da Oliver Parker che cosa ci insegna? Che "Un marito ideale" come "Una moglie ideale" e’ una bugia : l’imperfezione umana non ci permette nella pratica l’attaccamento a cio’ che e’ troppo ideale; bisogna saper accettare i difetti dell’altro e perdonarli, nell’amore che unisce e fa vivere e godere la vita. Ma allora in quale conto vanno tenute l’onesta’ e la moralita’? La commedia sembra dare una risposta chiara quando nel finale la perfida Laura, intrigante, invidiosa e avida e’ costretta ad andarsene a mani vuote e senza marito… si puo’ dire che a lei spetta un merito: grazie al suo "veleno" i personaggi si sono "conosciuti" e riconosciuti e contro di lei si sono coalizzati. E’ per questo che possiamo dare una interpretazione cabalistica del film, considerandolo un albero sulla bugia che si trasforma in un Albero sulla Verita’ attraverso un processo di purificazione. L’albero della bugia e’ costruito dallo spettatore sul piano fisico, in Assiah che si ritrova nei vari personaggi, riconoscendosi in Phipps {Yesod], il maggiordomo, specchio e braccio del padrone, che sbaglia per troppa ubbidienza; nella coppia Gertrude - Robert [Hod e Netzach] come incapacita’ di essere totalmente sincero con se stesso e di perdonarsi quando sbaglia; nel padre[Tiphereth] che, pur amando il figlio, non ne comprenderne il valore; nella coppia Mabel - Arthur [Geburah e Chesed]che e’ come cieca: riesce a "vedersi" solo nel pericolo e infine in Laura [Briah negativo] che deve venire espulsa se l’Albero vuol diventare Albero di Verita’. La vita e’ esperienza e fare esperienza significa sbagliare…basta ricordare la storia [vecchia storia]
di Adamo, Eva e Serpente… Buon divertimento! F.V.

 


 

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