INTERPRETAZIONE QUADRO 12

 

 

 

Il tempo oggettivo ed il tempo soggettivo.

 

Il primo (la clessidra donna) non ha alcuno scorrere, perché il presente è un attento osservatore dell’Essere e non del divenire. L’Essere è rappresentato dalla donna attenta testimone della Bellezza della Natura e dalla beatitudine di essere una col tutto nel qui e ora.
La scena assolata in basso e notturna in alto rappresentata la congiunzione degli opposti (inspirazione ed espirazione, dopo un ‘abbraccio’  estatico, danno vita ad un arresto della respirazione che produce un orgasmo cosmico interiore). La persona illuminata che vive nel presente, essendo una col Tutto ha perso l’ego e quindi non ha bisogno di ripararsi da alcunché (ombrello chiuso e trasparente) e la sua realizzazione crea solo armonie e melodie (chitarra).
Il tempo soggettivo è nella mano di un osservatore che si illude di realizzarsi auto-ipnotizzandosi con lo scorrere della sabbia: la mente non può realizzare la propria scomparsa. Ecco come il tempo soggettivo si aggrappa ad un divenire che non conduce da nessuna parte: finché la mente è agitata, il Vuoto che possa ospitare il Divino non accadrà mai. Il Vuoto (una sorta di spazio infinito) è sempre stato qui, adesso, ma per esserLo occorre il Silenzio mentale.
 
Le tecniche per tacitare la mente sono tantissime, la migliore e più diretta ci pare sia lo Zen.


 Grazie, Natale Missale

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