Orfeo ed Euridice

 

Orfeo ed Euridice - Interpretazione Cabalistica

Consideriamo questo mito rivisitato dal compositore Christoph Willibald Gluck (1714-87) una fusione del mito greco con quello della tradizione giudaico-cristiana, ritroviamo infatti nei personaggi di Orfeo ed Euridice gluckiani i biblici progenitori Adamo ed Eva, con sottinteso il Serpente tentatore che ha 'morso' Eva e l'ha 'uccisa'. Noi, nella ns/ riduzione teatrale, abbiamo ampliato la vicenda narrata dal compositore tedesco reintroducendovi il mito classico e le tappe del viaggio agli inferi di Orfeo per giustificare la 'resurrezione' di Euridice e chiarire dal ns/ punto di vista il viaggio iniziatico dell'eroe. La nuova storia e` come un sogno, un sogno nostro e di chi vuole conoscere se stesso introiettando i 'vari personaggi' dei miti delle religioni per scavare nella sua psiche, ponendo i vari 'burattini' sull'Albero cabalistico, il Glifo fondamentale, per conoscersi e trasmutarsi.
Prendiamo in esame il significato dei nomi dei personaggi che incontriamo nella vicenda:

Aristeo = ottimo; e` il protettore degli alberi da 'frutto'. Causa la morte di Euridice per serpente.

Euridice = ampia giustizia. Con lei si compie cio` che e` giusto per Orfeo.

Orfeo = (uomo) della riva del fiume. Colui che e` pronto per il guado, per 'il passaggio'.

Corifeo = Il capo del coro, la Coscienza della dell'Albero.

Eros = L'Amore, la manifestazione divina della Bellezza, il cuore dell'Albero.

Caronte = fiero splendore al nero, 'porta' per il regno infero.

Ombre con l'obolo = tutto cio` che popola il 'mondo oscuro' reca con se` un 'prezzo' da pagare.

Furie = personificazioni infere della vendetta, della maledizione, del rimorso.

Tantalo = sbandato. Personifica la crudelta` (offri` il figlio Pelope in cibo agli dei).

Sisifo = (non) saggio. Personifica la superbia (oso` incatenare Ade).

Issione  = (uomo) forte della Luna. Personifica la lascivia (tento` di sedurre Era, la sposa di Zeus).

Ade = l'Invisibile = la Morte. E` il Re degli inferi.

Persefone = foriera di distruzione = sposa di Ade, e la Regina degli inferi.

 

Ritroviamo in questo mito, con questi particolari personaggi, un ennesimo viaggio iniziatico della personalita` alla ricerca della Reintegrazione. Orfeo, per il significato del suo nome, rappresenta colui che 'sta sulla riva del fiume', che percio` puo` scegliere di restare sulla terra che gia` conosce o andare oltre, traversando il fiume che lo separa da altre terre sconosciute, egli sta per unirsi alla sua giusta  controparte femminile. Partiamo da una condizione di serenita` idilliaca. Orfeo e` amato dai suoi pastori, sa cantare e suonare meravigliosamente la cetra donatagli dal padre Apollo, dio del Sole, e sta per sposare l'amata Euridice da cui e` riamato... Tutto e` perfetto: i due sono in una situazione edenica e, come Adamo ed Eva nel paradiso terrestre,  probabilmente si annoiano, perche` hanno raggiunto e oltrepassato il punto piu` alto possibile della loro felicita`; abbiamo attribuito ad Orfeo il piano fisico ed a Euridice il piano astrale, dei sentimenti: in questa personalita`fisico ed astrale sono saturi nel loro stato, ma la mente non lo e`.  Ecco allora che Aristeo, il protettore degli alberi da 'frutto',  l'altro figlio di Apollo, comincia a movimentare la scena. Aristeo vuole per se` Euridice, la contende al fisico, e la sua attenzione possessiva, anche se rifiutata da Euridice, porta con se` il morso del serpente (cfr. www.taote.it   testi sacri, commento alla Genesi) e la conseguente caduta. Adamo  viene cacciato dal Paradiso terrestre perche` la sua Eva l'ha indotto ad assaggiare il frutto dell'Albero della conoscenza del Bene e del male. Orfeo invece deve scendere agli inferi per recuperare la 'sua' Euridice, morsa dal serpente e percio` morta. Orfeo ha tutte le carte in regola per riuscire nell'impresa, perche` Eros, Amore, ve lo spinge, divenendo suo consigliere e maestro. La  'cetra' di Orfeo suona musica divina e puo` essere omologata al flauto magico (cfr. www.teatrometafisico.it  - Il Flauto Magico) che armonizza, commuove e trasmuta le potenze negative che incontra. Il viaggio di Orfeo all'inizio e` tutto un successo: trova facilmente  l'ingresso al regno della Morte; convince Caronte, che ne e` il guardiano (abbiamo attribuito a Caronte, porta degli inferi, lo Yesod dell'Albero nero), a traghettarlo oltre le acque dello Stige (= l'odiato); affronta la Paura (le Ombre) e la vince; affronta le Furie (La vendetta, la maledizione e il rimorso) e le placa, (ad esse abbiamo attribuito l'astrale negativo dell'Albero); giunge a conoscere e a perdonare i peggiori vizi, quelli simboleggiati da Tantalo (la crudelta`) da Sisifo (la superbia) da Issione (la lascivia) infine riesce a far piangere Persefone (la distruttrice) e a commuovere Ade (la Morte). Abbiamo attribuito a tutti questi personaggi inferi il mentale nero dell'Albero, ponendo Persefone sul Geburah nero e Ade sul Chesed nero. Orfeo col suo canto tutti li scioglie e riceve da Ade il permesso di riprendersi Euridice. Ma Euridice e` stata morsa dal serpente,  e` lei l'ostacolo vero per la riuscita dell' iter iniziatico. Orfeo nei suoi confronti e` debole e fragile, invano piu` volte il Corifeo gli ripete i comandi di Eros: raffrena le parole, trattieni gli sguardi, usa la volonta`, spera con fede; egli non sa comandare, non sa volere, non sa tacere: cade, per colpa di Euridice come Adamo per colpa di Eva, ma mentre Adamo deve aspettare la venuta del Cristo per essere salvato, qui Orfeo, poiche` il Cristo e` gia` venuto, viene subito salvato da Eros, che riconosce in lui Se Stesso. Abbiamo attribuito ad Eros la Sephirah Tiphereth, La Bellezza, e al Corifeo la Sephirah Daath, la Coscienza e quando nell'Albero Tiphereth coincide con Daath la Reintegrazione 'si' compie.

Grazie F.V.

 

Orfeo ed Euridice -  ALBERO CABALISTICO


 

 

ORFEO ED EURIDICE: Il copione

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