ARISTOTELE A

 

Il Primo Motore è un pensiero che pensa se stesso.

Non sono un mistico, né tantomeno, poi, poetico;

nemmeno religioso, bada bene, ma…

di tutto questo non respingo niente.

Rimango tuttavia uno scienziato empirico-filosofo:

l'Essere ha molte direzioni ed un Principio Unico;

le sue supreme divisioni sono: la Sostanza,

e poi la Qualità, la Quantità, la Relazione,

l'Azione, la Passione, il Luogo, il Tempo,

e per finire, l'Avere ed il Piacere.

L'Essere in potenza e quello in atto

son dentro questi dieci modi d'essere.

 

E' sempre, Dio, per sempre, eternamente Vita:

l'intelligenza attiva è solo vita.

E' vita ottima, meravigliosa,

vita eccellente, vita piacevole;

è Dio un'attività contemplativa:

pensiero di pensiero, contempla se medesimo;

è un atto puro scevro di materia.

 

No tempo, no anima:

no anima, no no vegetativa;

no anima, nemmeno sensitiva;

no anima che sa di razionale;

no, no contemplazione;

no, no felicità.

 

Fine ultimo dell'uomo

È solo Eudaimonìa,

ossia felicità.

Essa la tocchi quando

l'anima stai muovendo

secondo la ragione.

Niente contemplazione,

no, no felicità.

 

Io sono un logico.

La logica è analitica

che altro non è che

confermazione di

premesse antecedenti.

Col sillogismo - ascolta -

perfetta è la ragione.

 

Se gli uomini son tutti dei mortali,

se Socrate è un uomo tra  cotali,

mortale è pure lui come i mortali.

 



Indietro