EMPEDOCLE

 

Io vengo d'Agrigento

e sono pitagorico,

scienziato e pure mistico.

M'aggiro come un Dio

In mezzo agli uomini.

Io per la lava ho un debole,

stravedo per Retorica

 e pure per Metafora.

 

Non c'è nascita,

vi dice Empedocle.

È il divenente solo apparente.

 

Nel divenire cosmico,

Philia e Neikos

-Amore, dico, e Odio -

metà di ciclo prendono:

se il primo si dilata,

costringe l'altro all'angolo,

cercando la vittoria.

 

I quattro elementi

Si saldano e rompono

In giri perfetti.

 

Adesso ascoltate pazienti la fiaba.

Era Amicizia signora del mondo:

gli uomini amavan le bestie

e le bestie amavano gli uomini.

Poi nacque, odioso, l' Odio e le Sciagure

Con mille sacrifici ricambiati,

per via della metempsicosi.

Morale della favola,

si torna all'Amicizia ed all'Amore,

purificando bene e a fondo il cuore.

 

In ultimo, un segreto:

sappiate che il Divino

è solo Mente Sacra

che scorre per il tutto

con agili pensieri.



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