MOMO
(Interpretazione Cabalistica)

 

Consideriamo, come al solito, il romanzo "Momo" e quindi il film del regista Johannes Schaaf come un 'sogno', una favola, un racconto mitico, in cui si puo` intravedere un percorso  iniziatico dell'autore e (o) del regista che partendo da una situazione di caos, di disordine e male-essere, attraverso un iter di conoscenza di se` giunge ad una situazione di ordine, di bene-essere, di "Cosmo".  Per fare questo, poniamo i vari personaggi che incontriamo sull'Albero cabalistico. Ecco dunque  M. Ende e (o) J. Schaaf in Assiah, nel mondo fisico, all'interno della sephirah Malkuth, il Regno, dove la personalita` ha coscienza solo del mondo di veglia, posti li` come in un punto di partenza.
Cominciamo ad esaminare il nome "Momo". nella mitologia greco-romana Momo significa 'biasimo'; e` il figlio della Notte e del Sonno, non e` molto gradito agli dei perche` 'toglie loro la maschera' e li deride per i loro difetti, in particolare critica l'opera loro, e per quanto riguarda l'uomo, li rimprovera di non aver messo sul suo petto una 'finestra' onde poter vedere quello che c'e` dentro il cuore. Momo e` stato scacciato dall'Olimpo e non si sa quando vi tornera`...La bambina Momo, del 'Momo' mitologico conserva, oltre al nome, tre particolari: e` di origine divina: difatti di se` dice: "Io ci sono sempre stata"; sicuramente ora non risiede nell'Olimpo; stranamente, e` in grado di leggere nel cuore degli uomini proprio come se per lei li` ci fosse una finestra aperta... Ma il nome Momo e` anche il diminutivo di Girolamo che significa "Nome Sacro"; e un altro personaggio importante del romanzo-film e` Gigi, che (viene detto specificatamente) e` un diminutivo dello stesso nome Girolamo, quindi possiamo dire che Momo e Gigi insieme compongono qui il "Nome Sacro". Il fatto che Momo venga trovata nella 'grotta' dell'anfiteatro dalla gente del quartiere ricorda il Maestro Gesu` che pure nasce nella 'grotta', nudo e affamato, e viene accolto dai pastori e dagli umili. L'anfiteatro con la sua forma 'rotonda' rappresenta il centro armonico umile e accogliente che permette l'apparizione di Momo, perche` da un Malkuth umile e accogliente fiorisce la sephirah Yesod, il Fondamento, l'inizio della Coscienza bambina.

Ora occupiamoci degli amici di Momo. Liliana e Nino sono una coppia, hanno un'osteria e ovviamente sono quelli che piu` si adoperano per sfamare la bambina; il nome Liliana deriva da Gigliola, che vuol dire 'la pura' e Nino puo` essere il diminutivo di Antonio, che vuol dire 'il combattente' o di Giovanni che vuol dire 'dono di Dio', li abbiamo collocati entrambi sul Malkuth, il Regno, come energie fisiche donate generosamente e operanti positivamente, che 'nutrono', come terra fertile, il centro Yesodico.

Beppe e` il diminutivo di Giuseppe, che vuol dire 'Dio aggiunga' egli si preoccupa di istruire Momo, le insegna a leggere, e come si fa a 'lavorare' nel modo giusto; gli abbiamo attribuito la sephirah Hod, lo Splendore, la sephirah della scienza e della programmazione.

Nicola e` il muratore che ha reso vivibile per Momo la grotta dell'anfiteatro, trasformandola in una piccola casa con tutto il necessario, anche con i fiori dipinti sulla parete; Nicola vuol dire 'vincitore' e l'abbiamo fatto corrispondere alla sephirah Netzach, la Vittoria, la sephirah di cio` che cresce, spinge, evolve.

Il fatto che Nino e Nicola abbiano avuto un litigio a proposito di un'immagine di Sant'Antonio, litigio che si compone dinanzi a Momo, indica che Nino, in questo contesto, non puo` derivare da Antonio (che combatte), perche` se cosi` fosse egli non 'si' darebbe via in cambio di una 'radio-ricevente' (= cosa passiva), invece Nicola (= il vincitore) conosce il vero valore del (sant') Antonio e lo fa suo perche` gli compete.

C'e` poi Gigi, che come abbiamo detto e` il diminutivo di Gerolamo che significa 'Nome Sacro', a lui abbiamo attribuito la sephirah Tiphereth, la Bellezza, relativa all'Amore, alla musica, all'arte. Gigi rappresenta il Sole di Momo, e Momo e` la sua Luna, insieme formano la coppia regale, il Principe e la Principessa destinati alle Nozze Mistiche, come ben si evince dal significato del nome congiunto dei due e  dalle favole che Gigi inventa per Momo.

A questo punto il romanzo o il film, in cui sono tutti felici e sereni, sarebbe gia` finito, e il viaggio terminato prima di cominciare, ma ecco che compaiono i 'Signori Grigi'. Quando nella personalita` nasce la Coscienza, la sepirah Daath, l'Io Sono, il Cristo interiore, Momo in questa storia, tutte le forze negative accumulate nell'albero nero si scatenano. C'erano anche prima, ma sonnecchiavano, non si sentivano 'minacciate nella loro esistenza', ma la` dove si manifesta l'inizio della risalita dell'Albero, del Ritorno al Padre, del Risveglio, del compimento dell'Opera, si scatena la guerra senza quartiere tra Sepiroth (Virtu`) e qelipoth (vizi).

I Signori Grigi non sono altro che bucce, scorie, acquistano consistenza solo se glielo permettiamo, ascoltandoli e dando loro vita con l'uso sconsiderato e vanificato della nostra Vita, cioe`del Tempo che ci e` stato donato per vivere, conoscere e amare.

Il primo Grigio che vediamo in azione, esempio di come i Grigi si 'lavorano' gli uomini, lo troviamo alle prese con Fusi, il barbiere. Fusi potrebbe essere un diminutivo di Fusco, Fosco, che vuol dire 'oscuro'  ed in effetti il suo malcontento e la sua situazione poco felice (ha la madre sorda e la donna che ama, Agnese, che vuol dire la pura, costretta su una sedia a rotelle) lo rendono fragile e quindi vulnerabile agli attacchi del 'nemico'; infatti viene subito conquistato e, come poi tanti altri, messo a servizio dei Grigi. Abbiamo collocato tutti i Grigi sull'albero capovolto, gli agenti Grigi sull'astrale nero, i funzionari Grigi sul mentale nero, con un posto particolare, il Tiphereth nero riservato all'agente che contatta Momo e che rimane 'colpito al cuore' tanto da tradire la sua razza grigia; egli, pur non potendo provare l'Amore per la sua natura caratterizzata dall'odio, e` costretto dalla vicinanza di Momo a dire la 'Verita`'.

Allorche` Momo, la Coscienza ancora bambina, viene a conoscenza della Verita` relativa agli abitanti della sua citta`, cioe` della sua personalita`, il primo tentativo e` quello di reagire e rendere consapevoli del pericolo che corrono tutte le altri componenti dell'Albero... ma in pericolo e` proprio lei, Momo, e l'aiuto non puo` venire dal fisico (Liliana, Nino e gli altri), ne` dal mondo dei sentimenti Beppe, Nicola o Gigi, gia` contaminati dai Grigi, ma solo dal mentale piu` alto quello intuitivo, governato da Mastro Hora. Mastro significa 'maestro' e Hora puo` derivare dall'egizio Horo (= Colui che e` in alto), dio Falco, che vede molto lontano, che combatte il male (Seth, lo spirito delle tenebre), oppure dal nome latino Horatius, che significa 'chiaro-veggente'. Abbiamo collocato Mastro Hora sulla sephirah Chesed, la Giustizia, relativa alla Verita`, al Perdono, alla Misericordia.

Mastro Hora manda la Tartaruga Cassiopea a prendere Momo per proteggerla e per farsi conoscere da lei. La simbologia della tartaruga e` vastissima, e` considerata in tutte le tradizioni 'animale sacro', impersona i poteri creativi, la fertilita`, la durata, il tempo. In Cina viene chiamata il 'Guerriero nero' e corrisponde al principio femminile yin; esprime forza, sopportazione e longevita`. Cassiopea (= succo di cassia, essenza di arbusto) nella mitologia greca e` una bellissima regina che osa dichiararsi piu` bella di Era (o delle Nereidi); anche per questo 'orgoglio' di colei che le presta il nome, abbiamo collocata la Tartaruga Cassiopea sulla sephirah Geburah, la Forza, relativa al Vigore, alla Protezione, al Potere nascosto, e alla 'caduta' v. www.taozen.it testi sacri, commento alla Genesi. Ma ormai Cassiopea e` una costellazione, splende nei cieli, e puo` benissimo condurre una Coscienza bambina a conoscere Mastro Hora. L'incontro di Momo con il Vecchio Maestro e` affettuoso e illuminante, M. Hora rifocilla la bambina e Momo attraverso di lui perviene alla conoscenza di Se` all'interno del suo cuore. Abbiamo in questa esperienza la coincidenza del centro Yesod con il centro Daath, la` dove i 4 piani dell'Albero diventano un solo Centro in cui il Fuoco, Atziluth, lo Spirito scende, la Terra, Assiah, il fisico, sale e l'Aria, Briah, il mentale, e l'Acqua, l'astrale, si mettono a servizio.

Per poter passare la sua esperienza ai suoi amici Momo deve dormire presso Mastro Hora un anno intero, e` questo il periodo della 'crescita' e della 'maturazione' della Coscienza, periodo di silenzio e meditazione, indispensabile per il compimento dell'Opera.  Poi, tornata nell'anfiteatro della vita quotidiana, essa deve affrontare personalmente la solitudine e l'abbandono, periodo della 'desertificazione' quindi sperimentare la potenza del nemico. La seconda visita a Mastro Hora che permette la strategia della lotta, cioe` 'fermare il tempo e costringere il nemico a mostrare le riserve di Orefiori' puo` essere  considerata come un ulteriore periodo di Grazia che accresce la Volonta` e la Determinazione  di salvare gli amici, cioe` tutto l'Albero (abbiamo qui un seconda 'colazione' per Momo, sollecitata dalla Tartaruga); infine, l'inseguimento nei sotterranei e` senza dubbio  un 'Visita interiora terrae', un  (V.I.T.R.I.O.L) alchemico che porta alla rettificazione dell'Albero, cioe` alla sua purificazione, con la dissoluzione dei Grigi e il ritorno alla Vita vera.

 

Grazie. Franca Vascellari (22/09/10)

 

 

 



ALBERO CABALISTICO


 

 

Il copione
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