Un sogno di ALFREDO - 14/07/2006


Mi trovavo nella villa della mia famiglia. Ero seduto sul balcone antistante la porta-finestra che si apriva su di un’ampia sala che fungeva da salotto-pranzo-soggiorno. Vedevo mia madre, gia` anziana ma ancora molto attiva, che con passo frettoloso attraversava varie volte la sala per recarsi nelle altre stanze della casa. Li` v’erano diverse persone che non conoscevo ne` vedevo, ma le udivo parlare con frasi spezzate e brusii frequentemente interrotti. Sapevo che era in corso una trattativa riguardante la vendita o l’affitto di un immobile. Per questo motivo mia madre era un po` nervosa; aveva comunque l’assistenza di due mie sorelle che la consigliavano.
Un po` in bilico sulla sedia davo le spalle al giardino che si stendeva davanti la facciata fino al cancello. Al di la` di questo correva la strada dove immobili sostavano due auto con all’interno dei nostri parenti. Mio zio e mio cugino si sporgevano dai finestrini guardando verso di me in attesa. Io giravo la testa verso di loro torcendo il busto, poi, rivolto a mia madre, che passava per la stanza, le dicevo: “Sono arrivati…” La risposta giungeva brusca e decisa ma non inaspettata: “L’invito a pranzo e` per le 13; se qualcuno li ha chiamati prima affari suoi!”.
Quindi la scena cambiava di colpo. Stavo seduto alla tavola da pranzo di forma ovale e incredibilmente lunga insieme ad una ventina di parenti. Alla mia destra sedeva una mia sorella, ma il suo viso a tratti era quello di mia figlia. Davanti ad ogni commensale, vicino al piatto e alle posate, c’era un mucchietto di crackers ed ogni 2 o 3 persone un panino di burro. Io, a capotavola, tagliavo il burro con il coltello in piccoli rettangoli per spalmarlo sui crackers e poi passarli a mia sorella-figlia, senza accorgermi, se non troppo tardi, che il panino era involto nella pellicola di plastica trasparente. La cosa mi infastidiva moltissimo.
Subito dopo nella stanza eravamo rimasti solo mia madre e le mie sorelle. Un gattino rossiccio dal pelo tutto arruffato correva a nascondersi sotto una cassapanca color marrone scuro. Io soltanto riuscivo a convincerlo ad uscire fuori e a farsi prendere in braccio. Lo coccolavo e mentre accostavo il suo viso al mio, ecco era il viso di mia figlia. La tenerezza e la commozione mi fecero svegliare.

 

  

 

Sogno di Alfredo  interpretazione di  Franca Vascellari 

Ricordiamo che i sogni sono una rappresentazione simbolica dell’attuale momento della nostra vita, che sono portatori di insegnamenti e che spesso ci suggeriscono la soluzione dei nostri problemi.

 

Sogno di Alfredo - 14/07/2006

Da Alfredo  con la numerologia ricaviamo (1+12+17+20+5+4+16 = 75 = 12) l’Appeso; dalla data del sogno (14+7+2+6 = 29 = 11) la Forza; inoltre Alfredo significa “saggio”  e anche “uomo di pace”  quindi questo sogno fotografa una situazione legata agli archetipi del Sacrificio e del Potere, nella ricerca della Saggezza e della Pace.
Possiamo dividere il sogno in tre parti, come se fosse composto da tre tempi successivi legati tra loro dal protagonista nel luogo della ‘casa’.

 

Prima parte:

Mi trovavo nella villa della mia famiglia.
Il sogno e` ambientato nella villa, casa  di campagna, di famiglia. La casa simboleggia l’interiorita`, e mostra la struttura della personalita`, e, poiche` e` di famiglia, riguarda la personalita` nei suoi rapporti con le sue componenti psichiche.
Ero seduto sul balcone antistante la porta-finestra che si apriva su di un’ampia sala che fungeva da salotto-pranzo-soggiorno.
La descrizione particolareggiata del “luogo”  da` un’idea della ‘posizione’ del sognatore: e` sul balcone  e da li` puo` vedere sia ‘dentro’ che ‘fuori’. Dentro, vede la stanza adibita ai rapporti sociali e al nutrimento: il salotto-pranzo-soggiorno; fuori, il giardino e gli eventuali  ospiti in arrivo.
Vedevo mia madre, gia` anziana ma ancora molto attiva, che con passo frettoloso attraversava varie volte la sala per recarsi nelle altre stanze della casa.
La madre e i personaggi femminili nei sogni in genere rappresentano la colonna materna di Binah, il Principio Femminile Cosmico, che si specchia a livello assianico nella Natura, nel corpo fisico e nell’avere; qui la Madre del sognatore (nella realta` morta da molti anni) e` ancora molto attiva e si muove con passo frettoloso per tutta la casa.
Li` v’erano diverse persone che non conoscevo ne` vedevo, ma le udivo parlare con frasi spezzate e brusii frequentemente interrotti.
All’interno della casa si muovono personaggi sconosciuti e nascosti che tuttavia palesano la loro presenza con suoni indistinti frasi spezzate, brusii ecc.
Sapevo che era in corso una trattativa riguardante la vendita o l’affitto di un immobile.
Le proprieta` immobiliari, terreni, case, negozi ecc., in sogno, possono essere riportate sempre alla “casa”, percio` la vendita o l’affitto di un immobile e` un’operazione relativa ad un alleggerimento del patrimonio (familiare) e relative responsabilita`, con la prudente costituzione di una ‘rendita’.
Per questo motivo mia madre era un po` nervosa; aveva comunque l’assistenza di due mie sorelle che la consigliavano. Vendere o affittare un immobile di famiglia in sogno puo` significare aver deciso di diminuire le attivita` fisiche e psichiche della persona per stanchezza o raggiunti limiti di eta`. Il sognatore pero`non vuole intervenire personalmente nelle trattative, ne resta spettatore, e lascia che madre e sorelle (le sue componenti femminili ricettive) sbrighino la faccenda sul pratico, pur recependo un certo ‘nervosismo’ materno.
Un po` in bilico sulla sedia davo le spalle al giardino che si stendeva davanti la facciata fino al cancello. Al di la` di questo correva la strada dove immobili sostavano due auto con all’interno dei nostri parenti.
Forse inconsciamente  il sognatore si rimprovera di non essere intervenuto nelle decisioni degli affari di famiglia e  si rende conto che questo fatto lo ha  messo un po` in bilico cioe` in equilibrio precario, ma ancora non rinuncia alla sua posizione di osservatore esterno che gli permette di vedere il giardino e  la strada che porta alla casa (il giardino e` la parte piu` poetica e libera della casa e la strada e` la possibilita` di accesso sia al giardino che alla casa).
Mio zio e mio cugino si sporgevano dai finestrini guardando verso di me in attesa. Io giravo la testa verso di loro torcendo il busto, poi, rivolto a mia madre, che passava per la stanza, le dicevo: “Sono arrivati…” La risposta giungeva brusca e decisa ma non inaspettata: “L’invito a pranzo e` per le 13; se qualcuno li ha chiamati prima affari suoi!”
Nei sogni i personaggi maschili appartengono alla colonna paterna di Chokmah, il Principio Maschile Cosmico, che corrisponde allo Spirito che si specchia, nel piano assianico, nell’attivita` razionale della mente e nell’essere. In questo sogno ci sono solo due personaggi maschili: zio e cugino che, a quanto pare, sono stati invitati a pranzo, ma solo per le ‘13’, e non vengono accettati anzitempo, neanche se qualcuno li ha chiamati prima. Tredici e` il numero relativo all’Archetipo della Rivoluzione, l’Archetipo dei cambiamenti radicali. Quel qualcuno, ovviamente potrebbe essere il sognatore stesso, che annunciando la loro presenza in istrada, con la frase “Sono arrivati…” vorrebbe chiedere alla Madre di farli entrare subito, anche se in anticipo sull’ora dell’invito. Ma la madre del sognatore e` decisa: questi parenti maschi potranno entrare in casa  e nutrirsi, solo all’ora stabilita, su questo non si discute, e il sognatore lo sa, infatti la risposta materna brusca e decisa non e` inaspettata.

 

Seconda parte:

Quindi la scena cambiava di colpo.
Ora il sognatore lascia la sua posizione di osservatore ed entra in villa. Con un “colpo di scena” si riappropria del ruolo maschile di ‘capo di casa’.
Stavo seduto alla tavola da pranzo di forma ovale e incredibilmente lunga insieme ad una ventina di parenti.
La tavola da pranzo e` ovale cioe` a forma di uovo. Non staremo a dilungarci sui significati di questo simbolo: fecondita`, rinascita, energia, spiritualita`ecc.
La
ventina di parenti piu` il sognatore ci riporta ai 22 Archetipi fondamentali, agli Arcani maggiori: essi sono tutti alla sua tavola, pronti a nutrirsi e a ‘scambiarsi’ esperienze e conoscenze.
Alla mia destra sedeva una mia sorella, ma il suo viso a tratti era quello di mia figlia.
Di nuovo, a tavola, la colonna di sinistra femminile e` in preponderanza e si fa notare, anche se i ruoli sono un po` confusi (a destra ci dovrebbe essere la Madre e non la sorella, e men che mai la figlia).
Davanti ad ogni commensale, vicino al piatto e alle posate, c’era un mucchietto di crackers ed ogni 2 o 3 persone un panino di burro.
I cibi offerti a tavola sono crackers e burro.“Pane” e “olio”, sarebbero i tradizionali frutti della terra da offrire agli ospiti, ma qui il pane e` diventato crackers, una sorta di moderno pane azzimo e l’olio e` diventato burro, in un inconsapevole  allargamento di ‘Tradizione’.
Io, a capotavola, tagliavo il burro con il coltello in piccoli rettangoli per spalmarlo sui crackers e poi passarli a mia sorella-figlia, senza accorgermi, se non troppo tardi, che il panino era involto nella pellicola di plastica trasparente.
A tavola il sognatore rientra definitivamente nel suo ruolo di capofamiglia che distribuisce i cibi, e svolge la sua funzione con precisione e accuratezza, ma per una svista, non vede la pellicola di plastica trasparente che avvolge il burro, nutre quindi i suoi commensali con crackers, burro e plastica trasparente. Nel sogno non viene detto se e` la sorella-figlia a farlo accorgere della svista o un altro commensale.
La cosa mi infastidiva moltissimo.
La parola “infastidire” e` composta da in-fastus (= alterigia)-taedium (=noia) cioe`: la cosa reca moltissima noia al suo orgoglio.
Ma, orgoglio a parte, in fondo la svista non e` poi un gran guaio per gli ospiti, basta togliere la plastica e mangiare la saporita tartina!

 

Terza parte:

Subito dopo nella stanza eravamo rimasti solo mia madre e le mie sorelle.
Il sogno si avvia alla conclusione; dopo il pranzo, usciti gli ospiti-parenti, nella stanza rimane il nucleo della famiglia originaria, cioe` il sognatore, che rappresenta la colonna di destra dell’Albero, e madre e sorelle, che ne rappresentano la colonna di sinistra. Tuttavia l’Albero cosi` soltanto non e` completo.
Un gattino rossiccio dal pelo tutto arruffato correva a nascondersi sotto una cassapanca color marrone scuro.
Nella tradizione egizia (v. il Dizionario degli animali mitologici e simbolici di J. C. Cooper ed. Neri Pozza) il gatto, animale sacro a Set, rappresentava l’aspetto benigno del Sole, derivava dalla Dea Leonessa, divinita` della gioia e della salute e simboleggiava la donna incinta. Il suo nascondersi sotto la cassapanca color marrone scuro sembra adombrare un discesa agli inferi, nella colonna centrale dell’Albero.
Io soltanto riuscivo a convincerlo ad uscire fuori e a farsi prendere in braccio.
Solo chi scende all’interno di se` puo` risalire alla luce e prendersi in braccio.
Lo coccolavo e mentre accostavo il suo viso al mio, ecco era il viso di mia figlia.
E  amarsi, e riconoscersi nel Figlio, e crescerLo.
La tenerezza e la commozione mi fecero svegliare.
Perché solo l’Amore Consapevole permette il ‘Risveglio’.

 

Grazie, F.V.

 

 

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