Un sogno del 17 Maggio del 1998 di CRISTIANO


Mi trovavo in un posto montuoso (tipo Nepal), con Lamberto (un mio amico, ora rinato?); ed un bimbo che ci faceva da guida per tornare alla casa momentanea di allora (era una camera di hotel).
Ho un poco di paura , perche’ con me ho della marijuana, e forse  temevo di essere fermato ed arrestato .Insomma facciamo quello che dobbiamo fare, (non ricordo cosa fosse), poi rientriamo.
Ad un certo punto , sono solo con il ragazzetto in una strada che e’ anche un mercato ; varie persone sono intorno a noi , apro il mio portafoglio per pagare il ragazzetto (avra’ avuto 7-8 anni); ma non riesco a trovare la banconota che io avrei voluto dargli (ne cercavo una da 5 , rupie?); nel frattempo mi cadono due banconote che io raccolgo ( dopo di questo episodio, ho l’impressione che io volessi pagare il ragazzo per i suoi servigi, ma che questo mi avrebbe tradito ( ma era solo una mia impressione perche’ non c’e’ stato un tradimento vero e proprio); insomma  scordo di pagare il ragazzetto,ho questa impressione). Ci allontaniamo ed io ritorno all’hotel, che  era situato in alto , sulla cima di una collina (la collina non si vedeva perche’ era circondata da tante case  evidentemente piu’ alte dell’hotel ; passando in mezzo a queste case si respirava un’atmosfera di fiducia ; porte semi aperte con cose di valore in vista (anche se non di gran valore per me).All’inizio del mio ritorno all’hotel ,avevo con me una borsa grande rispetto agli oggetti che conteneva, e per questo ingombrante; poi lungo il cammino questa e’ sparita .  Li’nella  nostra  stanza dell’hotel,  insieme al mio amico veniamo chiusi dentro dal ragazzetto; la porta non e’ un gran che, e tra noi e la porta c’e’ un tavolo, con sopra una borsa con  altri ogetti . Quest’ultimi prendono fuoco (ad opera del ragazzetto), nella stanza percepisco la presenza di altre due figure di persone (ma non so chi siano).
Nel frattempo il mio amico si offre per spengere l’incendio, ma io gli dico che me ne occupo io prima che bruci tutto (inclusa la borsa). Lo spengo facilmente, e la borsa non e’ stata intaccata, e non ci sono danni .Poi mi ritrovo all’aperto da solo ;  cerco conoscenti ma trovo persone che io non conosco, mentre loro, conoscono me .
Prima del ritorno all’hotel, mi ricordo che c’era qualcuno che voleva comprare i miei occhiali (amici del ragazzetto), ma io pensavo che non avrebbero potuto per il prezzo (alto per loro), pensavo che avrei potuto egualmente, tenere una specie di asta (che invece non si e’ tenuta); pero’ dissi al ragazzetto che avrebbe potuto farmi un’offerta, mi rispose che non era giusto senza la presenza di altri ragazzetti come lui che avrebbero potuto a loro volta fare dell’offerte, cosi’ io avrei potuto scegliere l’offerta che piu’ mi sarebbe piaciuta ……………

 

 

 

Sogno Cristiano 3 interpretazione di Franca

Questo sogno e’ del ’98 e piu’ propriamente del 17/05/98  e sicuramente rappresenta per il sognatore ancora qualcosa di irrisolto, altrimenti non lo proporrebbe oggi come rompicapo al “gruppo”. Da questa data ricaviamo un 3 di sintesi e terremo presente che il n. 3 degli Arcani Maggiori si riferisce all’Imperatrice, l’organizzatrice della vita interiore e esteriore della personalita’ e anche alla “Vergine che partorisce il Figlio” dell’Apocalisse( relativo al centro di Daath). Da Nepal ricaviamo il 13 della Morte, intesa come rinnovamento, eliminazione del “vecchio” e preparazione al “nuovo” e da Lamberto (che sappiamo essere deceduto, passato o trapassato) il 19 del Sole. Al’inizio del “viaggio” il sognatore e’ con il suo amico, un Sole che gli fa compagnia, gli da’ conforto e protezione ma gia’ la guida e’ passata al nuovo, un ragazzetto di 7 – 8 anni , il “puer” del sognatore che risulta pero’ essere una guida molto insicura, il sognatore ha paura di essere fermato e arrestato in un paese straniero per possesso di “marijuana’ = la droga proibita;  in realta’ egli non si sente pronto per il “mutamento” ed ha sensi di colpa per aver con se’ cio’ che non e’ permesso (la droga che da’ l’estasi) . Questo “puer” ne combina di tutti i colori: dovrebbe offrire dei servigi ma “sembra tradire”colui che lo ha ingaggiato, d’altronde questo suo “padrone” non lo paga e lascia cadere le 2 banconote che ha in tasca e poi se le riprende, come a rifiutare le due ‘energie’ (lo yang e lo yin) al puer che subito dopo “arrabbiato” rinchiude nella stanza il sognatore e il suo amico e tenta di dar loro fuoco. C’e’ poi una collina sulla cui cima e’ edificato l’hotel del sognatore (collina= desiderio di elevazione) al disopra dell’hotel ci sono” case che ispirano fiducia, ambiente favorevole, bendisposto con oggetti di valore in vista ma “non di gran valore” per il sognatore ...i suoi “valori” sono diversi (una possibilita’ di far parte di un gruppo di ricerca rifiutata?).
Cosa c’e’ in quella “borsa” che egli protegge con tanta cura? La marijuana? Cio’ che e’ “proibito” e che lo stesso ragazzetto magari gli ha procurato? Intanto Lamberto, che consideriamo il senex e’ andato via e di nuovo torna il puer, questa volta il sognatore vorrebbe-non vorrebbe “vendergli gli occhiali”:  forse con gli occhiali (apertura del terzo Occhio) il puer acquisterebbe quella saggezza che finora non ha avuto, ma il sognatore e’ convinto che che non ha (lui e i puer come lui) i denari per comperare quegli occhiali ...invece il puer insiste per avere piu’ possibilita’.  Concludendo: il “figlio” e’ nato, ma non e’ ancora il Figlio; il vecchio stato coscienziale e’ morto (Lamberto), questo e’ un momento di passaggio e puo’ durare anche a lungo, forse bisogna decidersi a rinunciare alla “borsa”, magari permettendo al “puer di darle fuoco” e allora questo potra’  alla fine “vedere” senza occhiali, che sono buoni, ma solo come supporto: molto meglio avere l’Occhio libero e aperto.

Grazie. F. V.

 


Sogno di Cristiano (3) – fantasticherie di Maurizio

Nel racconto scritto che Cristiano fa del suo sogno si notano subito le molte parentesi, alcune delle quali non sono neanche chiuse o aperte. Addirittura ad un certo punto c’è una parentesi all’interno di un’altra, là dove il sognatore parla di un possibile tradimento. Perché un così grande numero di incisi? Se paragonassimo il fluire della parola scritta ai ritmi biologici – ed è possibile farlo in quanto qualsiasi nostra espressione è veicolata da essi – la parentesi potrebbe essere analoga ad una sospensione temporanea della respirazione, come quando si trattiene il fiato a causa di un’emozione o altro; mentre dal punto di vista del ciclo cardiaco potremmo vedere in essa una pausa, un piccolo arresto, un’aritmia, magari seguita da un battito accelerato, tachicardico, così come Cristiano – fra un inciso e l’altro – descrive in maniera concentrata e forse un po’ concitata una serie di eventi, di oggetti, di persone. Nel complesso il racconto di questo sogno risulta alla sensibilità di chi legge come irregolare, infarcito di digressioni, con arresti improvvisi seguiti da slanci involuti e labirintici, che girano su sé stessi in spirali spezzate. Cercando di immaginare in quale situazione una persona potrebbe avere ritmi cardiaci e respiratori così particolari, mi viene alla mente una singolare ipotesi interpretativa: nei testi tibetani che parlano del Bardo – e qui forse siamo, secondo il sognatore, proprio in Nepal, un luogo non lontano dal Tibet – vengono descritti stati analoghi con abbondanza di particolari; questi stati sono relativi al momento della morte, quando si arrestano le funzioni vitali e si entra nello stato intermedio dell’esistenza. In effetti lo stato intermedio – questo il significato della parola Bardo – è una parentesi fra una vita e l’altra, in attesa di una nuova rinascita, e nel racconto Cristiano accenna questo genere di idee quando parla di Lamberto, il suo amico. La condizione intermedia, secondo i buddhisti tibetani, può essere connotata da sofferenze, incertezze e percorsi labirintici. In quello stato emergono le paure, si teme il giudizio di divinità irate, forse paragonabili alla polizia del sogno in esame. In realtà tutto il percorso onirico del nostro sognatore potrebbe così descrivere simbolicamente l’esperienza del Bardo:

 

1.      l’hotel, rifugio transitorio su di una collina su cui vi sono cose di valore e atmosfera di fiducia: la dimora provvisoria dello stato intermedio, il temporaneo stato di sollievo dopo la crisi del processo del morire fisiologico, ma mancante di un effettivo e duraturo stato di realizzazione;

2.      il possesso di marijuana:  il bagaglio karmico di azioni compiute senza una piena coscienza di sé;

3.      il portafoglio, le rupie, le contrattazioni poco chiare: in sanscrito rupa significa forma; cinque rupie può alludere ai cinque aggregati della nostra struttura psico-fisica (forma, percezione, concezione, volizione e coscienza secondo il buddhismo) nel contesto di un difficile abbandono del corpo e degli attaccamenti;

4.      l’equivoco ragazzetto che forse è una guida, forse è un traditore e che forse non viene pagato per i suoi servigi: uno psicopompo del mondo degli inferi, ma anche un preta, uno spirito affamato simbolizzante l’immaturità del trapassato, la sua l’avidità di sensazioni, come anche la visione non chiara;

5.      il fuoco, gli oggetti, le borse: la brama e gli aggregati karmici conducenti ad una nuova esistenza;

6.      l’asta finale degli occhiali:  l’illusione di poter scegliere fra offerte o possibilità diverse una nuova rinascita, abbandonando finalmente la vecchia visione e la vecchia personalità, cui pure si attribuisce un elevato valore; l’asta, inoltre, ha una certa parentela - sia per omofonia che per significato - con il periodo di attesa della futura incarnazione.

 

Ammesso che davvero il Bardo sia presente - sia pure in misura piccolissima - nel sogno di Cristiano, che cosa starebbe ad indicare tutto questo insieme di eventi relativi al momento della morte, all’angoscia e allo smarrimento del morente, agli stati successivi nella dimensione post-mortale e allo stadio che prelude alla rinascita? In primo luogo, ed è la risposta più ovvia, il sognatore potrebbe aver fatto questa riflessione a partire dalla figura del suo defunto amico Lamberto, chiedendosi una serie di cose sul trapasso. In secondo luogo, quando si riflette sulla morte  di solito si sta in realtà riflettendo sul senso della propria esistenza, della vita. Se questa è la preoccupazione del sognatore, e anche il motivo che lo spinge a proporci ora un sogno di tre anni fa, i buddhisti del Tibet risponderebbero forse che per superare lo stato di Bardo – che può anche interpretarsi come la vita stessa che appare simile ad una condizione intermedia, insapore, da limbo, un intervallo o una parentesi, in questo caso fra la nascita e la morte, che talvolta sembra senza significato – è necessario sviluppare la Chiara Visione. E ci auguriamo che il nostro lavoro sui sogni – anch’essi producentisi in uno stato intermedio – ne rappresenti un piccolo

 

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