MAURIZIO - SOGN0 NUMERO 23
del 23 Luglio 2013: "Leoni e tigri"


Io e Paola abitiamo in una nuova casa che sembra essere in Africa, anche se questo non è un pensiero particolarmente esplicito nel sogno. Nel salotto, in una parte della casa e in giardino, notiamo prima dei leoni giovani e poi dei tigrotti. So che possono essere pericolosi e cerco di spingerli fuori. Si tratta di cuccioli e sono relativamente facili da gestire. Dopo aver notato i tigrotti mi accorgo con una certa apprensione che c’è anche una tigre adulta, forse due, e corro subito a rifugiarmi in casa chiudendo la porta. Con Paola spiamo gli animali e vediamo che uno dei tigrotti azzanna e divora parzialmente un animaletto scuro, che fa dei sussulti di dolore e muore. Questo ci fa rabbrividire e ci dispiace, ma riflettiamo che è un fatto della natura che va accettato. Poi gli animali si allontanano e arrivano in macchina mia madre, lo zio e la zia. Sono venuti in visita. Portano delle paste e altri cibi avvolti in fagotti. Diciamo loro di affrettarsi ad entrare perché ci sono delle fiere pericolose che si aggirano nei dintorni. Sappiamo che prenderanno la cosa come una delle nostre solite stranezze: criticheranno che siamo venuti a vivere qui dove c’è questo possibile rischio. Noi, però, siamo contenti di averlo fatto. Siamo sempre soddisfatti delle nostre scelte poco conformiste! Se non apprezzano, vorrà dire che ci verranno a trovare più raramente…

 

 

Sogno Maurizio  (n. 23) del 23 Luglio 2013 int. di Franca Vascellari
23 luglio 2013  (2+3+2+1+3 = 11 La Forza)

Leoni e tigri
Io e Paola abitiamo in una nuova casa che sembra essere in Africa, anche se questo non è un pensiero particolarmente esplicito nel sogno. Nel salotto, in una parte della casa e in giardino, notiamo prima dei leoni giovani e poi dei tigrotti.
So che possono essere pericolosi e cerco di spingerli fuori. Si tratta di cuccioli e sono relativamente facili da gestire.

Il sognatore e la sua controparte femminile (Paola) si trovano in una nuova casa; in sogno, come già detto altre volte, la casa simboleggia l’interiorità di chi sogna e la struttura della sua personalità. Questa casa è nuova, il che indica che molte cose sono cambiate ultimamente proprio nella struttura della personalità. La nuova casa, anche se non esplicitamente, sembra essere in Africa (= dal fenicio ‘afar’ = polvere oppure dal latino ‘apricum’ = soleggiato), vale a dire in una ‘terra’ (Malkuth) desertica e assolata le cui caratteristiche principali sono la solitudine (deserto) e la razionalità (sole). Ed ecco che nel salotto e nel giardino il sognatore nota dei leoni giovani e poi dei tigrotti. Il salotto è la parte della casa in cui si riceve, si coltivano le relazioni con gli altri e il giardino quella dove si coltivano le proprie pianticelle, fiori e alberi (le proprie virtù). Leoni e tigri (simboli di forze non controllate e pericolose) anche se ci si trova in Africa e anche se sono giovani e cuccioli non sono al posto ‘giusto’ né in salotto, né in giardino, e difatti il sognatore cerca di spingerli fuori.

Dopo aver notato i tigrotti mi accorgo con una certa apprensione che c’è anche una tigre adulta, forse due, e corro subito a rifugiarmi in casa chiudendo la porta.

Ma i cuccioli non sono soli, c’è anche una tigre adulta nel giardino. La tigre, la cui simbologia è simile a quella del leone (= fuoco, forza, coraggio, temerarietà, regalità, prepotenza, generosità, prodigalità, ecc.) ha una connotazione particolare, rappresenta anche la ‘ferocia’ e  la ‘collera’; il sognatore fa molto bene a rifugiarsi in casa e a chiuderne la porta.

Con Paola spiamo gli animali e vediamo che uno dei tigrotti azzanna e divora parzialmente un animaletto scuro, che fa dei sussulti di dolore e muore. Questo ci fa rabbrividire e ci dispiace, ma riflettiamo che è un fatto della natura che va accettato.

Poi gli animali si allontanano e arrivano in macchina mia madre, lo zio e la zia.

Il sognatore e Paola spiano gli animali: uno dei tigrotti si nutre di un animaletto scuro (un furetto?) che, azzannato e divorato, sussulta di dolore e muore; è questo un animaletto scuro (piccola quantità di energia qualificata al nero) che vive nel giardino e che il sognatore sa ‘sacrificare’ anche se con dispiacere: è il prezzo da pagare allorché (per mancata sorveglianza) tigrotti e leoncini entrano in casa; infatti, divorato l’animaletto scuro, gli animali feroci si allontanano.

Al loro posto arrivano in macchina la madre del sognatore e gli zii. La macchina, l’automobile (il Carro di una volta) può essere omologata alla possibilità che ognuno di noi ha di autogovernarsi,  se sono la madre e gli zii ad arrivare in macchina, per l’attribuzione dei ruoli dell’Albero cabalistico, a governare il Carro, cioè il Malkuth del sognatore sono in questo momento i centri Geburah (in funzione di Madre, la Forza) e Chesed (gli zii, in funzione di Padre, la Giustizia).

Sono venuti in visita. Portano delle paste e altri cibi avvolti in fagotti. Diciamo loro di affrettarsi ad entrare perché ci sono delle fiere pericolose che si aggirano nei dintorni. Sappiamo che prenderanno la cosa come una delle nostre solite stranezze: criticheranno che siamo venuti a vivere qui dove c’è questo possibile rischio. Noi, però, siamo contenti di averlo fatto. Siamo sempre soddisfatti delle nostre scelte poco conformiste! Se non apprezzano, vorrà dire che ci verranno a trovare più raramente…

La visita dei parenti però non sembra suscitare molto entusiasmo. I loro doni (paste e altri cibi) vengono in un certo qual modo screditati dagli involucri che li contengono, definiti fagotti (= confezionati alla buona), il che rivela la tendenza a badare più alla forma che alla sostanza dei ‘doni’ dei centri Geburah e Chesed.

L’avvertire poi i suddetti ‘parenti’ della possibilità d’incontrare le pericolose fiere non dimostra né la volontà di combatterle nè il proposito di prendere gli adeguati provvedimenti per proteggere la casa e il giardino dal loro possibile ritorno. Anzi, sembra quasi che la scelta di edificare la casa in Africa con il possibile rischio di frequenti visite da parte di leoni e tigri venga considerata una scelta poco conformista e anche ‘utile’ per tenere a debita distanza madre e zii...

Grazie. F. V.

 

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