Sogno del 28/07/2001 di ROSA

Io Sono la Resurrezione e la Vita. Parecchi anni fa ho sognato che mi trovavo in un luogo che era completamente buio, ma  sapevo che c’erano tantissime persone. Ad un certo punto una Voce potente, che non saprei dire da dove proveniva ha detto: “Io Sono la Resurrezione e la Vita”; ed io ho risposto:  “E ascendo nella Luce”. La Voce ha ripetuto la stessa affermazione ed io ho risposto la stessa cosa una seconda volta.
Questa affermazione e’ stato il primo pensiero che mi e’ venuto in mente quando, qualche mese fa mi e’ stato diagnosticato un tumore.

 

   

Interpretazione


Iniziamo dalla fine del racconto: “ qualche mese fa mi e’ stato diagnosticato un tumore”. Una grave malattia porta alla presa di coscienza individuale dell’Archetipo della Morte. Tutti abbiamo visto morire “altri’ sia pure parenti, amici o persone care, e cosi’ questo Archetipo lo conosciamo, ma per via indiretta; affrontarlo personalmente e’ un’altra cosa. Rosa si e’ ricordata un sogno di parecchi anni fa nel momento del “pericolo”, nel momento in cui l’Archetipo le si e’ parato dinanzi in tutta la sua terribile realta’ e il sogno ricordato e’  relativo ad un “post mortem”, gia’ vissuto, gia’ conosciuto: “un luogo buio, ma sapevo che c’erano tantissime persone” e poi ha ricordato le Parole della Voce (il Verbo), le parole del Cristo:”Io Sono la Resurrezione e la Vita” e lei stessa ha dato la risposta “giusta” a completamento di quanto decretato dal Maestro: “... e Ascendo nella Luce”.
Questo e’ il modo giusto di affrontare l’Archetipo: noi siamo Resurrezione, Vita  e Luce... e la Morte, quando verra’ sara’ solo la Porta che ci condurra’ alla completa Coscienza di Cio’ che veramente siamo.... Grazie. F. V.

 

   

Rosa -  riflessioni di Maurizio -

 

Al di là della commozione che questo sogno ispira – anche per la riproposizione che la sognatrice ne fa a distanza di anni, in occasione della sua malattia – mi sembra si possano evidenziare alcuni punti: 

1.      c’è un forte contrasto fra buio e luce;

2.      il buio è ovunque, e in esso sono immersi sia la sognatrice che numerosi e indefiniti altri;

3.      la luce interviene, concettualmente, in una dimensione verticale di resurrezione e di ascensione.

Tutto ciò è particolarmente in sintonia con il mistero cristiano, dove il Cristo è ‘la luce del mondo’ e, quindi, il mondo è logicamente di per sé privo di luce, oscuro. Inoltre il buio, la resurrezione e l’ascensione fanno pensare alla morte di Gesù, alla discesa agli inferi e alla vittoria finale. La sognatrice si identifica con questa simbologia e ne trae forza di guarigione. Ciò è estremamente positivo ma, secondo me, il sogno offre una ulteriore indicazione, forse meno evidente, ma sostanziale. Intendo, infatti, sottolineare che l’affermazione della “voce potente” viene ripetuta due volte, e Rosa replica altrettante volte, come in un rito: ebbene, in tutte le forme rituali, asserzioni di questo genere sono tradizionalmente reiterate per tre volte dall’officiante e dall’iniziando, così da evocare un’idea di perfezione e compiutezza. In questo caso la terza dichiarazione rituale manca, e ciò suggerisce un’incompletezza. Perché il rito sembra rimanere in sospeso, che cosa manca per poterlo completare? Io credo che sia l’assenza della dimensione orizzontale: la sognatrice vorrebbe ascendere nella luce lasciando dietro di sé il mondo con la sua oscurità. In realtà, prima di ascendere, così come ha fatto lo stesso Cristo, bisognerebbe trasmettere la luce alla realtà intorno e alle altre persone immerse nel buio - che sono, comunque, specchiature e parti di noi stessi. E’ questa la missione che, sempre secondo le mie limitatissime fantasticherie interpretative, la sognatrice ha ora il compito di scoprire in sé.

 

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