Un sogno di ROSA


Parecchi anni fa ho sognato che mi trovavo alla guida di una macchina, su una strada di montagna che era piena di neve (poteva essere una montagna abbruzzese).
Accanto a me nella macchina c’era mio fratello Angelo (morto il 30/09/2000)
Dopo aver percorso un po’ di strada in salita ho captato che c’era una presenza, come al di la’ di un muro di neve, che mi ha impedito di proseguire e ho fatto retromarcia.
Mio fratello Angelo e’ sempre stato innamorato dell’Abruzzo e pochi mesi prima di morire si era comperata una casa vicino a Carsoli ( a Pereto) e ci ha abitato fino ad una settimana prima di morire. 

Grazie. Rosa.

 

Interpretazione di  Franca

La sognatrice ci presenta sempre sogni del “passato” come se, per conoscersi meglio, avesse bisogno di “ricordare” di riportare indietro nel tempo il “cuore” e offrire questi “riaffioramenti” al gruppo, come fiori da far sbocciare...
Anche il tema di questo sogno e’ un viaggio, in automobile e qui la sognatrice “guida” l’auto su una strada in salita e questo indica un forte desiderio di crescita spirituale; la strada e’ piena di neve= acqua sublimata divenuta bianca e pura, ma anche pericolosa e temibile;  ma poiche’ la sognatrice ha accanto a se’ Angelo (il messaggero di Dio, il custode, il protettore) il pericolo viene “captato” ed evitato; infatti conclude: ho fatto retromarcia.
Il pericolo e’ rappresentato dalla “presenza” dietro il muro di neve, di quell’acqua (sostanza astrale) troppo perfetta e fragile; sicuramente quella macchina non era equipaggiata nel modo corretto per proseguire... Forse e’ stato impedito alla sognatrice di conoscere “quella montagna” che invece il fratello ha poi voluto e potuto conoscere prima di morire mentre per lei non era ancora giunto il momento...Con la numerologia da Abruzzo ricaviamo il 5  dell’Iniziato, da Carsoli il 10 della Ruota e da Pereto il 13 della Morte: tre Archetipi che fotografano la situazione: sul “Sentiero dell’Iniziazione” (5) il Mutamento (10) crea la situazione che ci e’ propria la Trasformazione (13) giusta al momento giusto.

 

 Grazie F.V.

 

Rosa 

La morte è un ostacolo freddo, improvviso (Abruzzo è simile a: “ex abrupto”, ‘improvvisamente’, da “abrumpere” che, in latino, significa troncare, strappare) e assurdo: un assassinio ad opera di una entità misteriosa e crudele. Questa concezione, antichissima, è ancora riscontrabile in quelle figurazioni che personificano la Morte assegnandole una falce con la quale mietere le sue vittime, ed è la visione dolorosa su cui si basa questo sogno. Esiste, però, un’altra concezione, rasserenante, che fonda sull’intuizione dell’immortalità: la morte è trasformazione, passaggio, un viaggio consapevole, perfino un rifugio. Nel commento che Rosa fa al suo racconto onirico traspare questo secondo ordine di idee: il fratello Angelo ama un certo luogo, lo sceglie consapevolmente, lo abita fino quasi alla sua morte (7 giorni, numero mistico della vittoria dello spirito sulla materia): in queste informazioni si può intravvedere l’immagine materna e avvolgente della casa e si coglie l’allusione ad un dipartire forse mai comprensibile, sostanzialmente doloroso, ma anche protetto, aiutato, dotato di senso, previsto da un destino già programmato. In tal modo la sognatrice si rasserena, e consegna suo fratello – e il suo sogno angoscioso - ad una visione di speranza.

 

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