Nell’antica Grecia la parola “ Mython” poteva indicare sia “ parola” , “notizia”,  “ novella” , sia la cosa stessa.  “Successivamente, con la comparsa di un altro tipo di racconto o di discorso chiamato logos caratterizzato dall’argomentazione razionale, la narraione mitica assume il carattere fabulatorio di  ‘leggenda’,  ‘favola’... il passaggio dal mito al logos non é tanto il passaggio dalla favola alla verità, ma fra due diversi modi di perseguire quell’intento . (Galimberti – Picologia – Garzanti).
La parabola é una figura geometrica che parte da un punto  e arriva ad un altro punto, prima ascendendo e poi discendendo. La sua particolare forma ci aiuta a capire meglio il perché molti grandi maestri si siano espressi per parabole: a volte, per spiegare certe verità, l’approccio diretto e lineare é poco adatto, ed occorre allora una sorta di approccio graduale e panoramico (parabolico).
Da un certo punto di vista le favole potrebbero essere considerate delle vere e proprie parabole, perché insegnano verità senza usare violenza né a colui che le ascolta, né alla verità stessa.
Lo svcelamento di essa deve concretizzarsi in  un  “ timoroso”  alzare di velo seguito da un rivelamento.
I miti, da questo punto di vista, acquistano per noi la doppia funzione di custodi-rivelatori delle verità metafisiche, soprattutto quando sono “ usati”  come indicatori (vedi alchimia).
Molti seri studiosi (dopo i corposi studi di Carl Gustav Jung) si sono riaccostati a tale affascinante disciplina, e ciascuno di essi ne ha ricavato brillanti intuizioni utili per i propri specifici studi. Ma parallelamente ad essi, uno stuolo di furbastri ha cominciato a vendere verità, servendosi anche della mitologia come coreografia...
Già nel 1758, nel suo “Trattato dell’Opera Ermetica” il Pernety ammoniva
“L’Opera filosofica richiede più tempo e lavoro che spese, perché deve sostenerne pochissime colui che già possiede la materia richiesta. Quelli che richiedono forti somme per portarla a compimento, mettono evidentemente maggiore fiducia nelle ricchezze degli altri anziché nella scienza di quest’arte. Chi ne é simpatizzante si tenga in guardia e non si presti alle insidie che gli tendono i bricconi, i quali mirano alla borsa mentre gli promettono montagne d’oro”.
Nell’antichità la conoscenza della verità era privilegio di pochissimi sapienti, ai quali però premeva di tramandarla senza nel contempo darla in pasto agli indegni. Fu allora che decisero di “nasconderla” in geroglifici, simboli, miti, favole, allegorie. Ed é proprio grazie a questo espediente se essa é pervenuta fino a noi.
All’interno di ogni mito vi é una perfetta geometria costituita dall’allusivo percorso da fare per compiere una sola fase o l’intera opera filosofica. E’ per questo che ogni mito é come un regolo con cui poter misurare passaggi di una qualunque disciplina. Il mito é una sorta di pozzo polivalente, in cui ogni studioso, calando il secchio della propria disciplina scientifica, può attingere teorie, ovvero conferme a personali intuizioni.
Studiare i miti vuol dire studiare se stessi e avere le chiavi per poter entrare e uscire vittoriosi da quel labirinto che é la nostra anima (psiche).
“ Come la quiete non distrugge se stessa nel clamore delle parole, così il mito si sottrae ad ogni interpretazione che pretenda di esaurirlo”  (U. Galimberti – Orme del sacro – Feltrinelli), dunque questo sito dedicato ai miti é praticamente inesauribile: i miti sono  “aperture”  attraverso cui la mente razionale può sconfinare nella mente intuitiva; sono linguaggio fatto di metafore; sono  “muse”  ispiratrici. I miti sono la parte viva della storia dell’ umanità, sono quell’inprosciugabile pozzo da cui, attingendo saggezza, gli uomini possono finalmente render vivo il tempo della loro storia terrena.
I miti sono, finalmente, una scala con cui é possibile riprendere contatto con gli dei esiliati, col cielo, con la parte più “ sottile “ di noi stessi.
Se fossi Lao tze direi sicuramente: “ i miti sono i sentieri del Tao” .
Perciò, amici, per dirla con Socrate, facciamo più musica, creiamo più armonie, “ mitiamo” .
Vivifichiamo la nostra storia mitologizzandone i percorsi.

 

 

ORFEO ED EURIDICE
(albero cabalistico e copione)
 

 

 

ORFEO ED EURIDICE

 

ORFEO ED EURIDICE(2)

 

TESEO E ARIANNA

 

 

 

TESEO E ARIANNA(2)

 

NARCISO

 

NARCISO
(Interpretazione Cabalistica)

 

 

 

TESEO E ARIANNA
(Dipinto di Carla Pierandrei)

 

ORFEO E EURIDICE
(Dipinto di Carla Pierandrei)

 

IL LABIRINTO
(Dipinto di Carla Pierandrei)

 

 

 

ALBERO TESEO E ARIANNA

 

GIASONE E MEDEA

 

GIASONE E MEDEA
(Interpretazione Cabalistica)

 

 

 

ALBERO GIASONE E MEDEA

 

ULISSE(Odisseo)

 

ULISSE

 

 

 

ULISSE
(Interpretazione Cabalistica)

 

ALBERO ULISSE

 

TESEO
(Di Isolina Mariotti)

 

 

 

GIASONE E MEDEA
(Di Isolina Mariotti)

 

ORFEO
(Di Luciana Spagnoletti)

 

ULISSE
(Mandala)

 

 

 

AMORE E PSICHE

 

Le Metamorfosi:
L'Asino d'oro:
Amore e Psiche.

 

ALBERO AMORE E PSICHE

 

 

AMORE E PSICHE
(Di Maurizio)

RIFLESSIONI SULL' ODISSEA
(Di Maurizio)
ULISSE
(di Isolina Mariotti)
 

 

AMORE E PSICHE
(di Carla Pierandrei)

GIASONE
(di Carla Pierandrei)
ULISSE
(di Carla Pierandrei)
 

 

I VESTITI NUOVI DELL'IMPERATORE

ENEIDE
(Interpretazione Cabalistica)
IL POMO DELLA DISCORDIA
(Interpretazione Cabalistica)

 

 

VIDEO

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